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Lo fanno tutti col caricabatterie, ma è un errore che pesa fino a 100 € sulla bolletta

Perché quel piccolo trasformatore lasciato nella presa ti costa di più di quanto pensi

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Chi di noi non l’ha fatto almeno una volta? Stacchiamo il telefono dal caricabatterie e corriamo fuori casa, lasciando il piccolo trasformatore attaccato alla presa. Sembra innocuo, ma la verità è che anche senza il telefono collegato, sta consumando energia.

Questo fenomeno ha un nome preciso: si chiama consumo fantasma. I moderni caricabatterie, così come molti altri elettrodomestici, assorbono una piccola quantità di corrente elettrica anche quando non sono in uso. Si parla di pochi watt, ma se moltiplichiamo questo consumo per 365 giorni l’anno, i numeri cambiano drasticamente.

Quanto ci costa davvero questa distrazione?

Un caricabatterie lasciato nella presa consuma tra 0,1 e 0,5 watt all’ora. Può sembrare poco, ma se facciamo due conti, in un anno sono circa 4,4 kWh. Con le attuali tariffe dell’energia elettrica, questo si traduce in un costo di 1-2 euro per ogni caricabatterie.

Ora, pensa a casa tua: quanti caricabatterie hai? Uno in camera, uno in salotto, quello del tablet, del laptop… una famiglia media ne possiede almeno cinque o sei. Il costo annuo sale quindi a circa 10-12 euro. Non è una fortuna, ma sono comunque soldi sprecati, senza considerare che i caricabatterie sono solo una minima parte del problema.

Se allarghiamo il discorso, notiamo che il problema si è amplificato con i rincari dell’energia degli ultimi anni. Oggi, un semplice router acceso 24 ore su 24 può costare fino a 20 euro all’anno, mentre una TV in standby consuma come una piccola lampadina accesa tutto il giorno.

Un problema che va oltre i caricabatterie

Come abbiamo visto, i caricabatterie sono solo la punta dell’iceberg. Nelle nostre case, sono tantissimi i dispositivi che consumano energia anche da spenti. Ecco una breve lista degli “invisibili” sprechi:

  • TV e console per videogiochi in standby
  • Modem e router sempre accesi
  • Alimentatori dei computer portatili
  • Computer fissi
  • Basi di ricarica degli spazzolini elettrici
  • Decoder per la TV (se non integrato)
  • Forno a microonde

La somma di tutti questi consumi fantasma può arrivare a circa il 10% della tua bolletta elettrica totale. Per una famiglia media, questo significa una spesa superflua di 50-80 euro all’anno, che può facilmente superare i 100 euro se si possiedono molti apparecchi collegati contemporaneamente.

Come cambiare abitudine in modo semplice

La soluzione più ovvia è staccare il caricabatterie dopo ogni uso, ma è facile dimenticarlo. Ecco alcuni trucchi pratici per rendere l’operazione più semplice:

  • Ciabatte con interruttore: collega tutti i caricabatterie a una multipresa con interruttore. Con un solo click, potrai spegnere tutti i dispositivi contemporaneamente.
  • Promemoria: imposta un promemoria sul tuo telefono per ricordarti di staccare il caricabatterie quando la batteria è carica.
  • Crea una routine: ogni volta che prendi il telefono, stacca anche il caricabatterie. Dopo un po’, diventerà un gesto automatico.
  • Qualità: scegli un caricabatterie certificato e di buona qualità, poiché consuma meno energia a vuoto rispetto ai modelli economici.

Un gesto piccolo, un grande impatto

Risparmiare energia significa non solo tagliare i costi in bolletta, ma anche fare un favore all’ambiente. Ogni kWh risparmiato riduce le emissioni di CO2. Pensa a cosa succederebbe se tutti gli italiani staccassero i caricabatterie inutilizzati: risparmieremmo milioni di kWh ogni anno.

La prossima volta che carichi il telefono, ricordati quanto vale la pena staccare quel caricabatterie: un gesto semplicissimo che non costa fatica, ma è salutare per il tuo portafoglio e per il nostro pianeta.

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