Per chi ha deciso di ospitare familiari e amici nel corso delle prossime feste di fine anno è il momento di definire i menu. Che cosa portare a tavola è, infatti, una scelta importante per godere al meglio della convivialità che l’incontro regala, considerato che spesso non si ha la possibilità di trascorrere così tanto tempo insieme durante il resto dell’anno. Tuttavia, in tempi in cui il climate change è diventato un’urgenza non più trascurabile, anche quello che mangiamo può fare la differenza.
Ci sono, infatti, molti alimenti la cui produzione e la cui distribuzione impattano in maniera molto negativa sull’ambiente, deteriorando drasticamente le condizioni del pianeta in cui viviamo. In questo senso, dunque, scegliere di servire una portata invece di un’altra rappresenta un impegno che supera i confini della sola tavola di Natale o di Capodanno per guardare molto più lontano. Un cibo su tutti che, per molteplici motivi, non dovremmo cucinare? Il salmone.
Fresco, affumicato, al forno o sottolio, il salmone è più che presente nell’offerta gastronomica delle feste. Ma si tratta di uno dei cibi meno sostenibili che possiamo scegliere. A partire dal tema del benessere animale, in relazione al quale svariati studi dimostrano come l’allevamento dei salmoni sia caratterizzato da condizioni spaventose tali per cui la morte spesso sopraggiunge ben prima del momento della macellazione.
Inoltre, allargando lo sguardo all’ecosistema, allevare il salmone comporta l’utilizzo di materiali ad alto tasso di inquinamento ambientale. Tra questi, plastiche, sostanze chimiche e metalli che rischiano di finire nelle acque marine insieme ai pesci che muoiono. Ad aggravare la situazione, anche l’aumento della richiesta di tale pesce, spesso allevato per produrre mangime per altre specie ittiche in un circolo vizioso che rischia di compromettere ancora più gravemente il nostro Pianeta. E che dire, da ultimo, dei rischi legati al salmone crudo o affumicato dovuti alla contaminazione da listeria? Forse meglio optare per un piatto diverso.
