Non solo fumettista: Stan Lee era un genio che ha fatto la storia

Non solo un disegnatore e un grande fumettista: Stan Lee era un uomo geniale che ha saputo interpretare i cambiamenti storici e sociali

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Il mondo sarà un po’ più triste e meno colorato adesso che Stan Lee non c’è più. Perché quest’uomo non è stato solo un fumettista.

Era il 1922 quando è nato Stan Lee. Si era appena conclusa la Prima Guerra Mondiale e la seconda sarebbe esplosa qualche anno dopo: ossia quando il fumettista sarebbe stato abbastanza grande per ricordarla in tutto il suo orrore. Non solo: Stan Lee ha attraversato tutto un secolo, il ‘900, famoso per essere stato sconquassato dai conflitti. Tradizionali e non. Il papà di Spider-Man ha vissuto anche l’ansia causata dalla Guerra Fredda, quando si stava costantemente con la paura di una nuova guerra mondiale, stavolta combattuta con le armi atomiche. Non erano tempi facili, anzi. E secondo voi è un caso che i supereroi Marvel siano nati proprio in questo determinato periodo storico?

Stan Lee non si è alzato dal letto un giorno decidendo di disegnare personaggi strani per farci un fumetto. I supereroi nati dalla sua penna rispondono a una precisa esigenza politica e sociale dell’America del ‘900. Quella di far sentire le persone al sicuro. I Fantastici Quattro, gli X-Men, gli Avengers: tutti eroi straordinari ma con grandi problemi e, soprattutto, persone normali sotto la maschera. Con le loro passioni e le loro grandi debolezze. Ed è stato proprio grazie alla loro umanità che hanno conquistato il pubblico.

Il merito di Stan Lee è quello di aver creato un universo parallelo, un intreccio di storie che nessuno sarebbe mai stato in grado di fare con tanta maestria. Ma quelle di cui parliamo non sono solo narrazioni inventate, perché s’intersecano costantemente con la realtà storica propria di quel periodo. Così negli anni ’60, quando la questione razziale è esplosa negli Stati Uniti e il movimento delle Black Panthers ha preso piede, ha creato gli X-Men, emarginati solo perché diversi. E ha disegnato anche supereroi dalla pelle nera: Luke Cage, Falcon, Black Banther. Quando le donne hanno iniziato a rivendicare i propri diritti e sono esplosi i movimenti femministi, sono nate Jane Grey e Tempesta. Stan Lee ha creato un supereroe disabile come Daredevil e affrontato allo stesso tempo il tema della gentrification nei quartieri popolari.

«Volevo mostrare che le persone possono essere diverse e buone allo stesso tempo. Non dobbiamo stare solo con chi è simile a noi ma accettare tutti gli altri a prescindere dal colore della pelle, dalla religione, da qualsiasi cosa. Stiamo tutti qui sulla Terra… cerchiamo di stare bene insieme!».

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