L'agghiacciante avvertimento che Papa Leone ricevette da Satana: ecco quando l'oscurità avrebbe inghiottito il mondo

Papa Leone e quella storia sull'incontro sul Satana e sull'avvertimento che gli avrebbe dato il maligno. Cosa accadde davvero?

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Dopo l’elezione di Papa Leone XIV, un’ondata di interesse si è riaccesa intorno a una storia che riguarda uno dei suoi predecessori più discussi: Papa Leone XIII. È prepotentemente tornata a circolare la storia di un episodio oscuro, che da decenni alimenta leggende e supposizioni su una visione demoniaca vissuta dal Pontefice nel XIX secolo. Il racconto, ricco di dettagli spaventosi e simbolici, viene riportato spesso come testimonianza di una lotta spirituale tra bene e male che si starebbe consumando anche ai giorni nostri. Ma cosa dice? Scopriamolo insieme.

La visione demoniaca di Papa Leone: l’agghiacciante racconto

Andiamo con ordine e partiamo dal racconto in sé. Era il 13 ottobre 1884 e Papa Leone XIII aveva appena terminato la celebrazione della Santa Messa nella sua cappella privata. Quel che si narra che accadde subito dopo ha attraversato più di un secolo come una delle narrazioni più inquietanti del Vaticano. Si dice che il Papa, improvvisamente pallido e immobile, si fermò ai piedi dell’altare, come rapito da qualcosa di invisibile. Per lunghi minuti non proferì parola, lasciando i cardinali nello sgomento più assoluto. Solo in seguito, visibilmente scosso, si ritirò nel suo studio.

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Secondo i resoconti diffusi anni dopo, Papa Leone avrebbe confidato di aver avuto una visione spaventosa: “Ho visto i demoni e ho sentito i loro bisbigli, le loro blasfemie, le loro denigrazioni. Ho sentito la voce raccapricciante di Satana sfidare Dio, dicendo che poteva distruggere la Chiesa e portare tutto il mondo all’inferno se gli dava abbastanza tempo e potere. Satana ha chiesto a Dio il permesso di avere 100 anni per influenzare il mondo come mai era riuscito a fare prima”. In quel momento, secondo la leggenda, apparve anche San Michele Arcangelo in tutta la sua gloria, pronto a combattere le forze infernali.

L’episodio avrebbe lasciato un’impronta indelebile su Papa Leone XIII, tanto da spingerlo, quello stesso giorno, a dettare una preghiera al segretario della Congregazione dei Riti: la sua celebre Preghiera a San Michele Arcangelo. Il Papa volle infatti che l’intera Chiesa si affidasse all’Arcangelo per resistere alle forze oscure che egli affermava di aver percepito con i propri sensi.

Perché la storia di Papa Leone è una leggenda

Nonostante la drammaticità del racconto e la sua diffusione capillare in parrocchie, siti religiosi e forum online, gli storici e gli studiosi concordano su un punto: non esiste alcuna fonte ufficiale che confermi quanto raccontato. Né negli archivi vaticani, né nelle biografie contemporanee di Papa Leone XIII compare traccia di una visione simile o di una crisi spirituale vissuta il 13 ottobre 1884.

Il racconto ha iniziato a diffondersi solamente tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, circa cinquant’anni dopo il presunto evento. I primi resoconti sembrano usciti da ambienti più devozionali che documentari, con toni sempre uguali, al punto che tutte le versioni moderne della leggenda appaiono come dei semplici “copia e incolla”.

Un elemento reale però esiste: Papa Leone XIII scrisse davvero la Preghiera a San Michele, ma lo fece nel 1886 — non nel 1884 — e non esiste alcuna prova che colleghi direttamente la sua stesura a una visione infernale. È quindi più plausibile che la leggenda sia stata costruita successivamente per rafforzare la devozione verso l’Arcangelo e ribadire la costante battaglia tra bene e male nella teologia cattolica.

Anche Wikipedia ha riportato la storia senza citare fonti attendibili, contribuendo a diffonderla come fosse un fatto storico. Ma l’assenza di riscontri nei documenti ufficiali resta il nodo centrale. Si tratta sicuramente di una leggenda ben costruita e carica di suggestione spirituale, ma senza alcun fondamento storico.

Di sicuro, ha avuto più che altro il ruolo di ispirare e ammonire e, come tante leggende religiose, riesce ancora oggi ad affascinare chi è in cerca di risposte sul mistero del male nel mondo.

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