Fonte: Ansa

La profezia inquietante dei due Papi morti poco prima dello scoppio di grandi guerre: cosa successe 86 anni fa

Papa Francesco è scomparso il 21 aprile 2025. Ottantasei anni fa, due papi morirono poco prima dell’inizio delle guerre mondiali. Coincidenza o presagio?

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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La scomparsa di Papa Francesco avvenuta il 21 aprile 2025 ha scosso profondamente il mondo cattolico e riacceso riflessioni su alcuni inquietanti parallelismi storici. Ogni volta che un pontefice muore, specialmente in momenti di tensione globale, si riapre il dibattito su possibili connessioni tra la fine di un’epoca spirituale e l’inizio di una nuova fase di incertezza per l’umanità. È in questo contesto che torna alla memoria un fatto poco noto ma affascinante: la morte di due papi nel Novecento avvenuta a ridosso dello scoppio delle due guerre mondiali. Una coincidenza che, riletta oggi, assume tinte quasi profetiche. Cosa accadde davvero 86 anni fa, e perché quel precedente storico continua a suscitare inquietudine?

La morte di Pio XI e l’ascesa del nazismo

Papa Pio XI, al secolo Achille Ratti, guidò la Chiesa cattolica in un periodo di grandi trasformazioni, affrontando con fermezza le ideologie totalitarie emergenti. Il suo pontificato fu caratterizzato da una netta opposizione al fascismo e al nazismo, culminata nell’enciclica “Mit brennender Sorge”, che denunciava le persecuzioni naziste contro la Chiesa e le violazioni dei diritti umani.

Il 10 febbraio 1939, Pio XI morì improvvisamente, poco prima di pronunciare un discorso che avrebbe ulteriormente condannato il regime fascista italiano. La sua scomparsa lasciò un vuoto in un momento cruciale, proprio mentre l’Europa si avviava verso un conflitto su scala globale.

L’elezione di Pio XII e l’inizio della seconda guerra mondiale

Dopo la morte di Pio XI, il conclave elesse Eugenio Pacelli come suo successore, che assunse il nome di Pio XII. La sua elezione avvenne il 2 marzo 1939, pochi mesi prima dell’invasione della Polonia da parte della Germania nazista, evento che segnò l’inizio della seconda guerra mondiale.

Pio XII si trovò a guidare la Chiesa in uno dei periodi più bui della storia moderna. La sua posizione durante il conflitto è stata oggetto di dibattito: mentre alcuni lo accusano di non aver denunciato con sufficiente forza le atrocità naziste, altri sottolineano i suoi sforzi diplomatici per salvare vite umane e mantenere la neutralità del Vaticano.

Coincidenze o segnali?

La successione di questi eventi ha alimentato teorie e riflessioni su possibili connessioni tra la morte dei pontefici e l’escalation dei conflitti mondiali. Alcuni vedono in queste coincidenze un segnale profetico, una sorta di avvertimento divino sulle imminenti tragedie. Altri, più scettici, le considerano semplici coincidenze storiche, prive di significati nascosti.

Tuttavia, è innegabile che la scomparsa di figure spirituali di tale rilevanza in momenti critici abbia avuto un impatto significativo sull’umore e sulla percezione collettiva dell’epoca. La morte di un papa, simbolo di stabilità e guida morale, in tempi di incertezza, può essere percepita come un presagio di ulteriori turbolenze.

Guardando al presente, la recente scomparsa di Papa Francesco ha riacceso discussioni su possibili parallelismi con il passato. Bergoglio, noto per il suo impegno per la pace e la giustizia sociale, ha lasciato un segno profondo nella Chiesa e nel mondo. La sua morte, avvenuta in un periodo di tensioni internazionali, ha suscitato interrogativi su possibili ripercussioni globali.

Sebbene sia prematuro trarre conclusioni definitive, la storia ci insegna che la perdita di leader spirituali può avere effetti profondi sulla società, influenzando le dinamiche politiche e sociali. È fondamentale, quindi, riflettere sull’importanza della leadership morale in tempi di crisi e sul ruolo che la spiritualità può giocare nel guidare l’umanità verso la pace.

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