Pastiera, quante strisce di pasta frolla si mettono? Non sono 6

L’origine della pastiera napoletana affonda nel mito, tra sacro e profano, ma sul numero delle strisce che decorano la torta non si transige.

12 Marzo 2024
Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Non c’è Pasqua della tradizione napoletana senza la classica pastiera, dolce tipico campano a base di pasta frolla, ricotta e aromi vari. Preparata in casa nelle giornate immediatamente precedenti la domenica pasquale, fa parte del menu festivo da tempi remoti ed è divenuta uno dei capisaldi della cucina più autentica di Napoli. Come succede per ogni piatto che affonda le radici nel passato – le primissime preparazioni risalirebbero al XVI secolo – anche la pastiera ha origini che si confondono con le leggende locali.

È il caso, per esempio, del numero di strisce di pasta frolla che decorano la parte superiore dell’impasto completando la torta. Attenzione, infatti: se solitamente utilizzi sei striscioline stai sbagliando. Devono, infatti, essere rigorosamente sette. Il numero sette ha un significato specifico che risale proprio alle storie tradizionali legate alla ricetta originale. Se su tale cifra, dunque, tutti concordano, i motivi possono però differire a seconda della leggenda di riferimento. Vediamo, allora, le ragioni di questo numero tra sacro e profano.

In generale, il sette ricorre molte volte nei testi sacri (dai doni dello Spirito Santo ai peccati capitali) ma nel caso della pastiera non serve scomodare la dottrina cristiana. Una delle storie legate al numero sette, riporta al culto della Sirena Parthenope, fondatrice della città di Napoli. Fu lei, infatti, a fare sette doni speciali: farina, grano, ricotta, uova, fiori d’arancio, canditi, spezie e zucchero. Vi ricordano qualcosa? Sono gli ingredienti della pastiera tradizionale. Le sette strisce, dunque, rievocherebbero quei doni che resero possibile la preparazione del dolce.

Ma ci sono almeno altre due leggende che coinvolgono il numero sette. Una di queste racconta che le mogli dei pescatori abbiano affidato al mare sette ceste con gli alimenti sopra elencati perché fossero di buon auspicio per il ritorno dei mariti. Le onde, mescolandoli fra loro, restituirono sulla riva la pastiera. Da ultimo, si dice che le sette strisce del dolce siano la rappresentazione della mappa della città antica con i tre decumani e i quattro cardini. A voi la scelta.

Tuttavia, chiunque abbia preparato questa delizia almeno una volta, sa che uno dei problemi più comuni è il rischio che le strisce di frolla affondino nel ripieno, compromettendo l’aspetto estetico e la consistenza del dolce.

La pastiera di grano è un capolavoro di pasta frolla e ripieno di ricotta e grano, decorato con sette strisce di frolla, simbolo degli ingredienti portati in dono alla sirena Partenope. Ma come evitare che queste strisce sprofondino nel ripieno?

Il trucco è più semplice di quanto si possa immaginare e sta tutto nella preparazione del ripieno. È fondamentale dosare con attenzione gli ingredienti per ottenere una consistenza appropriata, evitando che il ripieno risulti troppo liquido, il che potrebbe far affondare le strisce di frolla.

Nella ricetta tradizionale sono inclusi grano, latte, ricotta, zucchero, burro e uova, ma se il composto risulta ancora troppo liquido, basterà aggiungere una maggiore quantità di grano e ricotta fino a raggiungere la giusta consistenza.

Seguendo questo semplice trucco, potrete preparare una pastiera perfetta, dove le strisce di frolla rimarranno sospese in superficie, mantenendo intatto il loro ruolo decorativo e garantendo un risultato visivamente e gustativamente impeccabile.

 

 

 

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