Gli studiosi si interrogano da anni sul particolare manto della zebra: l’animale, che appartiene alla famiglia degli Equidi ma se ne discosta principalmente proprio per il caratteristico mantello a strisce orizzontali e verticali, vive nelle zone meridionali dell’Africa ed è da sempre un piccolo mistero per gli zoologi. In genere gli animali si servono del loro mantello per mimetizzarsi: nel caso della zebra questo non avviene, perché le strisce bianche e nere, nel territorio della Savana che al momento occupa, spiccano sullo sfondo e la rendono più visibile ai predatori.
Un’altra teoria, che non è stata mai confermata, riguarda invece lo scopo sociale del mantello zebrato: sarebbe servito agli animali, grazie a piccolissime differenze fra un mantello e l’altro, a stabilire ruoli e competenze nei branchi.
La parola definitiva sul mistero delle strisce della zebra arriva da una recente ricerca, condotta dall’Università di Bristol e dall’Università della California di Davis e pubblicata su Plos One, che è riuscita finalmente a stabilire a cosa servono veramente queste strisce: permettono alle zebre di difendersi efficacemente dalle punture dei tafani, insetti molto diffusi nella Savana che sono in grado di trasmettere malattie anche mortali, come la peste equina.
Per giungere a questa conclusione, gli zoologi hanno messo a confronto un gruppo di cavalli domestici e un gruppo di zebre, studiando come e quanto vengono assalite dai tafani: è risultato che mentre da lontano gli insetti non percepiscono la differenza fra i due, quando si avvicinano hanno difficoltà ad “atterrare” sulla zebra, perché le strisce li confondono a livello ottico.
Ecco quindi spiegato il motivo evolutivo, importantissimo, che ha portato la zebra ad avere un manto così particolare: è stata la stessa infallibile Madre Natura a stabilire che per questo animale è più rischiosa la puntura del tafano che l’attacco del leone o della iena, dai quali comunque la zebra si riesce a difendere grazie alla sua velocità e all’abitudine di spostarsi in gruppo, cosa che confonde ulteriormente i grandi felini.