Polveri sottili e PM10, tutto quello che dovete sapere

Esistono diversi tipi di polveri sottili, classificate in base al loro diametro. Le più piccole sono anche le più dannose per la salute

1 Febbraio 2017
Fonte: Pixabay

Quando si parla, ormai quotidianamente, delle cosiddette ‘polveri sottili’ si fa generalmente riferimento alle PM 10. Tuttavia, negli ultimi dieci anni, la scienza ha messa in evidenza l’esistenza di polveri sottili dal diametro ancora minore, le cosiddette PM 2,5. Le polveri sottili, spesso paragonate a un assassino alquanto discreto, sono molto piccole, tanto da poter essere inalate. Di conseguenza, si depositano man mano nell’apparato respiratorio, danneggiandolo.

Le polveri sottili sono davvero tali. Il riferimento numerico ne indica la misura (quindi le PM 10 misurano 10 micron mentre le PM 2,5 hanno un diametro di 2,5 micron): per fare un paragone comprensibile, le polveri sottili hanno, in media, un diametro che misura un trentesimo del diametro di un capello umano.

Tipi di polveri inquinanti

Parlando di polveri sottili, di norma si fa riferimento al particolato, o particolato sospeso. Si tratta di particelle inquinanti disperse nell’atmosfera o nei corsi d’acqua. Le dimensioni del loro diametro possono variare da pochi nanometri sino a 500 micron e ciò ne determina anche la diversa denominazione.

Esiste infatti, in primo luogo, il particolato grossolano. Con questo termine si indicano le polveri sottili con diametro superiore ai 10 micron; esse non destano troppe preoccupazioni nella comunità medica in quanto, dato il loro ampio diametro, non riescono a superare la laringe per depositarsi nell’apparato respiratorio umano. La vera minaccia è rappresentata delle nanopolveri, dette anche particelle ultrasottili o particolato ultrafine. Il loro diametro è inferiore a un micron e possono facilmente raggiungere gli alveoli polmonari, causando gravi danni al sistema respiratorio.

Rischi per la salute e rischi ambientali

Tutte le polveri sottili sono dunque indiscutibilmente dannose per la salute umana. Tuttavia, l’estensione dei danni dipende, ancora una volta, dalle loro dimensioni. Se, infatti, le PM 10 sono inalabili e provocano danni all’apparato respiratorio tutto, le conseguenze delle PM 2,5 non sono così circoscritte. Queste polveri, infatti, possono penetrare nei polmoni e accumularsi nel sangue, che le trasporta in diverse parti del nostro organismo danneggiando anche i tessuti.

Anche l’ambiente esterno non è immune ai danni provocati delle polveri sottili. Queste, infatti, oltre a danneggiare monumenti e reperti, sono spesso causa di nebbia e di piogge acide. Depositandosi nei bacini d’acqua, le polveri sottili ne modificano la composizione, danneggiando le piantagioni e i campi irrigati e di conseguenze la salute, oltre che umana, della fauna.

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