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2025, profezia nefasta sull'Italia: il peggio deve venire. Cosa ha previsto l'intelligenza artificiale

Politica, economia, sociale: scopri il futuro dell'Italia nel 2025 in 5 previsioni dell'Intelligenza Artificiale.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Il 2024 sta per volgere al termine e il 2025 si avvicina portando già con sé un enorme carico di nuove aspettative che, tuttavia, devono già bilanciarsi con un enorme carico di prospettive che fanno più o meno discutere. Tra queste ce ne sono alcune condotte tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa che ha fatto delle previsioni molto precise riguardo al futuro economico, politico, sociale, demografico, culturale, ambientale e geopolitico dell’Italia. Andiamo a scoprire insieme quali sono le sue previsioni.

Quale futuro per l’Italia nel 2025 dal punto di vista geopolitico? Le previsioni dell’Intelligenza Artificiale

Abbiamo cominciato dal punto di vista geopolitico, ovvero quello più generale e che riguarda il contesto internazionale. Per il 2025, le previsioni dell’Intelligenza Artificiale sono chiare: “Il protrarsi della guerra in Ucraina e l’intensificarsi di conflitti in altre regioni alimentano rischi geopolitici che potrebbero influenzare la sicurezza energetica e la stabilità economica dell’Italia”.

Da tenere sotto controllo il punto di vista delle alleanze: “L’Italia dovrà gestire con attenzione le sue relazioni con partner strategici, come la Cina, soprattutto in settori chiave come le telecomunicazioni e l’energia. Recenti indagini su investimenti cinesi in aziende italiane evidenziano la necessità di proteggere gli asset nazionali strategici”.

Quanto alla Russia, però: “Tradizionalmente, l’Italia ha adottato un approccio flessibile nei confronti della Russia, combinando l’impegno nel partenariato atlantico e nell’europeismo con la volontà di dialogare con Mosca. Tuttavia, le tensioni internazionali e le sanzioni legate alla crisi ucraina hanno complicato questo equilibrio. Nel 2025, l’Italia potrebbe cercare di mantenere aperti i canali diplomatici con la Russia, pur allineandosi alle posizioni dell’UE e della NATO”.

Come sarà il 2025 per l’Italia dal punto di vista economico? Cosa ci dice l’Intelligenza Artificiale

Abbiamo poi interrogato l’Intelligenza Artificiale generativa sul futuro economico del nostro paese e il 2025 che ci aspetta.

Si parte dal PIL de dall’inflazione: “Le stime indicano una crescita del PIL compresa tra lo 0,9% e l’1,2% per il 2025. La Banca d’Italia prevede un incremento dello 0,9%, mentre il governo italiano stima una crescita dell’1,2%. Le stime indicano una crescita del PIL compresa tra lo 0,9% e l’1,2% per il 2025. La Banca d’Italia prevede un incremento dello 0,9%, mentre il governo italiano stima una crescita dell’1,2%”.

Qualcosa però potrebbe andar meglio sul mercato del lavoro: “Si prevede un miglioramento del mercato del lavoro, con un incremento dell’occupazione in linea con la crescita del PIL e un tasso di disoccupazione in lieve calo. Tuttavia, permangono sfide legate alla qualità dell’occupazione, alla precarietà e alla necessità di adeguare le competenze dei lavoratori alle esigenze del mercato”.

Le sfide però sono chiare: “L’economia italiana dovrà affrontare sfide legate all’incertezza geopolitica, all’andamento del commercio globale e alla necessità di consolidamento fiscale. La capacità di implementare efficacemente le riforme strutturali sarà determinante per sostenere la crescita economica. In sintesi, il 2025 dovrebbe segnare per l’Italia un periodo di crescita economica moderata, con opportunità legate agli investimenti del PNRR e al miglioramento del mercato del lavoro, ma anche con sfide significative che richiederanno attenzione e interventi mirati”.

Il turismo sarà però sempre più forte: “L’Italia continua a essere una meta privilegiata per il turismo culturale, con un incremento del 15% dei pernottamenti previsto per il 2025. Regioni come Lombardia, Lazio, Veneto e Toscana si confermano tra le principali destinazioni per i visitatori internazionali, attratti dalle ricchezze artistiche e storiche del Paese. Nonostante la crescita, permangono sfide legate alla partecipazione culturale, con disparità tra le diverse regioni e fasce della popolazione. È fondamentale promuovere politiche culturali inclusive che favoriscano l’accesso alla cultura per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro posizione geografica o condizione socio-economica”.

Cosa succederà dal punto di vista politico all’Italia nel 2025?

Poi siamo passati alla politica. Dal 2022, al potere c’è saldamente il governo guidato da Giorgia Meloni che, nel 2025, potrebbe compiere tre anni. La sfida delle riforme non sarà la prima per l’esecutivo di centro-destra: “Il governo guidato da Giorgia Meloni, in carica dal 2022, continuerà a promuovere riforme significative, come l’autonomia differenziata per le regioni, approvata nel 2024. Tuttavia, questa misura ha suscitato critiche, soprattutto dalle regioni meridionali, e potrebbe portare a referendum abrogativi nel 2025”.

Qualcosa però suggerisce una possibile crisi: “Da un lato, il governo, sostenuto da una maggioranza che ha dimostrato compattezza in fasi cruciali della legislatura, sarà chiamato a consolidare i propri risultati, spingendo su riforme e politiche strategiche già avviate. Tuttavia, il mantenimento della coesione interna non sarà scontato, poiché eventuali tensioni tra i diversi attori della coalizione potrebbero rallentare l’attuazione dell’agenda politica”.

Potrebbero quindi tornare le opposizioni? L’IA è chiara: “le forze di opposizione cercheranno di sfruttare eventuali segnali di insoddisfazione popolare per rafforzare il proprio consenso e influire sul dibattito pubblico. Questo potrebbe includere un’accentuazione delle critiche sulle politiche economiche, sociali e ambientali, nonché un’azione mirata a mobilitare settori della popolazione maggiormente colpiti da problemi come l’aumento del costo della vita, la disoccupazione giovanile o le disparità territoriali”.

Cosa succederà all’Italia nel 2025 dal punto di vista sociale e demografico

Tutto questo ci porta a una domanda. Cosa succederà dal punto di vista sociale? E cosa dal punto di vista demografico? L’Italia del 2025 vedrà dei miglioramenti rispetto a quella del 2024? Oppure ci saranno delle stagnazioni (o addirittura delle crisi)?

Il continuo aumento dell’età media della popolazione italiana comporterà una crescente domanda di servizi sanitari e assistenziali, mettendo sotto pressione il sistema di welfare e richiedendo politiche mirate per sostenere gli anziani e promuovere l’inclusione sociale”, dice l’Intelligenza Artificiale.

Non supereremo nemmeno la “questione meridionale”: “Persistono significative differenze socio-economiche tra le diverse regioni italiane, con il Mezzogiorno che continua a registrare indicatori di sviluppo inferiori rispetto al Nord. Queste disparità richiedono interventi specifici per promuovere una crescita equilibrata e inclusiva su tutto il territorio nazionale. Il Mezzogiorno sperimenterà un processo di invecchiamento più rapido rispetto al resto del Paese, accentuando le differenze regionali in termini demografici e socio-economici”.

Né si placherà l’immigrazione: “L’Italia continuerà a essere un punto di approdo per flussi migratori, ponendo sfide in termini di integrazione sociale e culturale. La gestione efficace dell’immigrazione sarà cruciale per garantire coesione sociale e sfruttare il potenziale contributo dei migranti all’economia e alla società”.

Quante di queste previsioni si avvereranno? Quante invece rimarranno lettera morta? Ci toccherà attendere un altro anno per scoprirlo.

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