La Route 66, mito e storia della highway americana

Considerata una delle strade più belle e suggestive d'America, la Route 66 ha un fascino che vive ancora oggi in molti film e canzoni

25 Febbraio 2016
Fonte: google

Ogni leggenda nasce da una storia. Così il mito della Route 66 prende vita dal racconto di migliaia di persone che per anni l’hanno percorsa spinti dalle più svariate motivazioni. Inaugurata l’11 Novembre 1926, la Route 66 fu una delle prime Highway americane ad attraversare trasversalmente tutto il Paese.

Partiva da Chicago per arrivare alle infinite spiagge di Santa Monica (LA), dopo ben 2.448 miglia. La Route 66 fu teatro delle grandi migrazioni verso Ovest che caratterizzarono gli USA nel secolo passato. A questa strada si legò il mito di una California terra di fortune e divertimento che fu patria di grandi artisti.

La strada venne rimossa dal sistema delle Highway nel 1985 e da lì iniziò il suo lento smantellamento. Venne così cancellato dal suolo americano quello che era stato il trampolino di lancio di tante vite.

Il mito

Nonostante non esista più, la Route 66 è protagonista di un mito che ancora oggi permane forte nei cuori di molti giovani desiderosi di avventura. Alcuni di loro sono chiamati dalla voglia di libertà e di scappare dalla quotidianità. Altri, dal desiderio di rivivere quello che per molte persone è stata un’avventura indimenticabile. Sta di fatto che quella di attraversare gli Stati Uniti è e resta un’esperienza incredibile anche se vissuta in strade parallele alla vecchia Route 66.

Le canzoni

Come già accennato, l’eliminazione della strada Route 66 non ha cancellato un mito che sopravvive ancora oggi in numerosi racconti, film e canzoni che cercano di catturarne la magia. Tra queste ultime, non si può non ricordare la celebre Get your kicks on Route 66, scritta da Bobby Troup dopo aver vissuto sulla sua pelle l’emozione di percorrere questa via in direzione della California. Questa canzone venne incisa successivamente anche da altri artisti del calibro di Chuck Berry e Mick Jagger con i suoi Rolling Stones.

I film

La Route 66 fu la musa di registi come Stirling Silliphant e Herbert B. Leonard con la loro serie tv intitolata proprio Route 66 e di tutto quel filone di pellicole cosiddette “on the road”. Da non dimenticare On the road, uno dei capolavori dello scorso secolo di Jack Kerouacche nonostante non percorse l’asfalto della Route, fu ispirato nei suoi viaggi da quella fuga verso ovest che migliaia di americani vi avevano intrapreso.

Il percorso

Si passa dai grandi laghi dell’Illinois alle infinite distese di Kansas e Oklahoma. Man mano che si percorre la Route verso ovest, i campi di mais lasciano spazio ai cactus e ai deserti di Arizona e New Mexico. Si incontrano poi luoghi magnifici e carichi di magia come il Gran Canyon e la Monument Valley.

Questi due non sono distanti dal percorso ed è possibile visitarli con una semplice deviazione. Poi si arriva la California: la terra dell’oro, la terra del cinema, la terra del surf e del sole. Più avanti c’è Santa Monica, dove l’ultimo storico palo segnaletico della Route 66 giace ancora piantato nel pontile della città affacciato sull’Oceano Pacifico.

Le Highway americane

Negli Stati Uniti le grandi Highway sono perfettamente asfaltate e per gran parte del tragitto passano lontano dai centri abitati. Miglia e miglia di strada in mezzo al nulla, in molti tratti a stretto contatto con la natura. Un percorso incredibile da percorrere in moto con diversi motel e campeggi disponibili per il pernottamento. Insomma, un viaggio neanche troppo impegnativo per gli amanti delle due ruote.

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