Notte San Lorenzo, il falso mito sulle stelle cadenti che non sai

La notte di San Lorenzo è la più romantica dell’estate: ecco qualche curiosità sulle stelle cadenti del 10 agosto

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Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

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La notte di San Lorenzo, celebre per le sue stelle cadenti che illuminano il cielo d’agosto, è un evento affascinante che ha suscitato emozioni e suggestioni nei popoli di ogni epoca. Tuttavia, la storia di queste scie luminose ha assunto interpretazioni diverse nel corso dei secoli, spesso legate a credenze popolari e miti che hanno contribuito a creare un’atmosfera di mistero e magia intorno a questo fenomeno celeste.

Le stelle ritenute presagio di disgrazia nel passato

Il nome stesso di “lacrime di San Lorenzo” richiama il martirio di un Santo che visse nel III secolo. San Lorenzo nacque in Spagna e divenne Arcivescovo di Roma, con l’incarico di gestire opere di carità a favore dei bisognosi. Nel 258 d.C., venne perseguitato e condannato a morte dall’imperatore Valeriano. La tradizione narra che fu bruciato vivo su una graticola ardente il 10 agosto, il giorno di San Lorenzo. Questa versione del martirio è legata alla rappresentazione iconografica tradizionale del Santo, che lo ritrae con la palma del martirio e la graticola.

Tuttavia, la veridicità di questa storia è oggetto di dibattito tra gli storici, poiché alcune fonti sostengono che San Lorenzo venne decapitato. Nonostante le incertezze storiche, il mito del Santo e delle sue “lacrime” è stato un elemento fondamentale nel collegare le stelle cadenti a presagi e significati simbolici.

Nel Medioevo, ad esempio, si credeva che le scie luminose fossero causate dagli spostamenti delle anime dei defunti o delle anime del Purgatorio, in ascesa verso il Paradiso mentre recitavano il Padre Nostro. Questa concezione spirituale conferiva alle stelle cadenti un ruolo significativo nell’interpretazione degli eventi celesti.

Anche nella cultura indù, le stelle cadenti erano considerate come anime che si reincarnavano sulla Terra. Allo stesso modo, nell’antica Persia, venivano viste come forze demoniache chiamate “streghe”, e Sirio, una divinità, le scacciava con le sue frecce per proteggere gli uomini.

Nel mondo greco, le stelle cadenti avevano anche un significato politico. A Sparta, ogni nove anni, i magistrati scrutavano il cielo e l’eventuale caduta di una stella era interpretata come un segno sfavorevole degli Dei nei confronti del Re, preludio alla sua deposizione.

Le stelle cadenti hanno affascinato anche grandi poeti come Dante e Giovanni Pascoli. Dante, nel XV Canto del Paradiso, utilizzò l’immagine delle stelle cadenti per descrivere il repentino apparire di un’anima. Giovanni Pascoli, nel famoso “X Agosto”, rievocò la morte di suo padre avvenuta nella notte del 10 agosto 1867, attribuendo a quel cielo di San Lorenzo un significato di pianto e lutto.

Nonostante queste interpretazioni mitiche e storiche, oggi le stelle cadenti sono per lo più associate a un sentimento di lieto stupore e di fortuna, in quanto rappresentano uno spettacolo naturale affascinante e incantano chi ha la fortuna di osservarle. La magia della notte di San Lorenzo, con le sue stelle cadenti che attraversano il cielo d’agosto, continuerà a ispirare emozioni e sogni romantici nelle notti estive di molti.

Le credenze attorno al 10 agosto

Il 10 agosto è arrivato e con esso anche molte aspettative su quella che in genere viene considerata la notte più romantica dell’anno grazie allo spettacolo che ogni anno il firmamento ci regala. Le lacrime di San Lorenzo sono le stelle cadenti che illuminano il cielo con un guizzo luminoso all’improvviso facendoci esprimere tanti desideri.

Sin dai tempi antichi questo evento era legato a credenze propiziatorie o al contrario più che nefaste: ad esempio i Romani erano convinti che lo sciame luminoso era una pioggia di sperma del dio Priapo che rendeva fertili e prosperosi i campi da coltivare.

Gli astrologi cinesi, invece, vedevano nelle stelle cadenti un segno infausto di una imminente guerra, attacco o assedio.

Col Cristianesimo è poi sopraggiunto il concetto di pianto celeste associato a Lorenzo, arcidiacono responsabile delle attività caritative nella diocesi di Roma nel 257 d.C prima che nell’agosto 258 l’imperatore Valeriano emanasse un editto secondo il quale tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi dovevano essere messi a morte.

Vediamo ora di smascherare alcuni dei falsi miti più diffusi riguardo le stelle candenti: a proposito, non sono stelle ma frammenti di meteore prima di tutto perché le stelle sono astri fissi mentre le scie che vediamo in cielo si muovono da un punto A a un punto B. Il bagliore luminoso e carico di speranze, desideri e aspettative deriva da piccole particelle di meteoriti e altri materiali che entrano nell’atmosfera e si incendiamo per via delle alte temperature.

Le Perseidi sono residui della cometa Swift-Tuttle e il loro picco è generalmente il 12 agosto: l’astronomo italiano Giovanni Virgilio Schiaparelli si accorse nel 1862 che l’orbita terrestre e quella della cometa Swift-Tuttle arrivavano a coincidere proprio ad agosto.

Alcune meteore possono cadere sulla Terra, inoltre anche se le Perseidi sono le più famose, esistono altre “stelle” cadenti che possono essere osservate nel corso dell’anno nella volta celeste: le Orionidi attraversano il cielo a ottobre mentre le Lyridi a aprile.

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