Scoperto un modo per caricare la conoscenza nel cervello umano

Alcuni scienziati affermano di aver scoperto un modo per trasferire le conoscenze nel cervello umano

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Gli scienziati ne sono convinti: esiste un modo per poter “caricare” la conoscenza nel cervello umano. Basta ore su libri e giornate di studio, un team di ricercatori ha sviluppato un particolare simulatore in grado di trasferire all’interno del cervello conoscenze che richiederebbero giorni per essere apprese.

Gli studiosi degli Hrl Laboratories in California hanno realizzato una tecnica che si basa su un processo downloading-uploading. Attraverso una serie di esperimenti hanno rilevato le tracce elettriche emesse dal cervello di un pilota d’aerei trasferendole poi in un altro soggetto attraverso un simulatore per consentirgli di apprendere la tecnica di volo. Il rivoluzionario studio è stato pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience, dove i ricercatori hanno spiegato come i soggetti che si sono sottoposti a questa elettrostimolazione hanno aumentato le loro abilità di pilotaggio del 30 per cento.

“Il nostro sistema è il primo del suo genere – ha raccontato il dott. Matthew Phillips, che ha preso parte alla ricerca – è un sistema di stimolazione cerebrale. Per quanto possa suonare fantascientifico, ha una ampia base scientifica. Quando impari qualcosa, si determina un cambiamento fisico del cervello. Si formano nuove connessioni e si rafforzano secondo un processo chiamato neuroplasticità”.

“Risulta – ha aggiunto lo studioso – che certe funzioni del cervello, come la parola e la memoria, sono localizzate in precise zone del cervello. Il nostro sistema punta a ottenere cambiamenti in quelle specifiche zone in modo tale da produrre l’apprendimento. È peraltro un sistema antico: gli antichi Egizi usavano 4000 anni fa i pesci capaci di scariche elettriche per generare o ridurre il dolore. E lo stesso Benjamin Franklin  – ha concluso -applicò la corrente sulla sua testa. Ma un’applicazione scientifica di questo metodo ha preso il via solo nel 2000 e stiamo perfezionando la ricerca per ritagliare e personalizzare la stimolazione nel modo più efficace possibile”.

Ovviamente c’è da chiarire che il sistema creato dagli studiosi non crea da zero la conoscenza, ma serve semplicemente a potenziare delle conoscenze che in realtà devono essere già presenti nel cervello umano. Insomma: la strada per realizzare un sistema che crei conoscenze da zero, come accadeva nel celebre film “Matrix”, è ancora lunga.

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