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Soldato si è teletrasportato fino in Messico: come ha fatto

Dalle Filippine al Messico in pochi secondi: ecco che cosa narra una storia tramandata nei secoli.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Leggende, tradizioni, racconti che si tramandano di generazione in generazione sino a entrare nella cultura popolare perdendo ogni specifica connotazione di spazio e di tempo storici. Quante volte abbiamo ascoltato fatti che si perdono nella memoria collettiva di cui sono parte integrante anche laddove si tratti di vicende al limite dell’inverosimile… Quella che stiamo per riferirvi è proprio una di queste, ambientata tra Filippine e Messico con protagonista un soldato spagnolo del XVI secolo.

L’esperienza paranormale del soldato

La tradizione racconta che tale Gil Pérez, di stanza a Manila, visse un’esperienza paranormale durante una notte di fine ottobre del 1593. Il soldato, infatti, mentre era di guardia si sarebbe addormentato per alcuni istanti perdendo contatto con la realtà.

Erano, del resto, ore difficili che seguivano l’uccisione del governatore delle Filippine Gómez Pérez Dasmariñas, delitto che aveva aumentato i livelli di allerta generale. Quando, poco dopo, l’uomo riaprì gli occhi, il militare non si trovava più nelle Filippine ma a Città del Messico.

Teletrasportato a migliaia di km

In una manciata di secondi, lo spagnolo era stato teletrasportato a oltre 14mila chilometri di distanza. La sua storia, secondo gli esperti di esoterismo del XX secolo, è da ritenersi a tutti gli effetti credibile e da considerarsi come testimonianza di un rapimento alieno con annesso teletrasporto.

Ma che cosa avrebbe fatto a quel punto il soldato? Ritrovatosi lontano da Manila, con un’uniforme che lo rendeva particolarmente riconoscibile come straniero, si dice che Gil Pérez abbia riferito la vicenda appena vissuta ai messicani che comprensibilmente non gli diedero credito.

Salvato da un testimone

Così come non credettero al delitto compiuto, la cui notizia semplicemente non era ancora giunta in Messico. Il soldato fu, quindi, chiuso in prigione con l’accusa di essere un disertore.

A confermare la sua versione, però, fu proprio il resoconto sull’assassino del governatore che anche i passeggeri di una nave che aveva appena attraversato l’Oceano Pacifico avevano narrato. La coincidenza delle informazioni e un passeggero che lo riconobbe salvarono Pérez, il quale poté fare ritorno a casa. Per nave, questa volta.

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