Papa Leone XIV potrebbe presto confermare l’esistenza degli alieni: il documento sul segreto vaticano

Uno scambio di mail reso noto da Wikileaks dimostrerebbe che il Vaticano sa dell’esistenza degli alieni

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Il Vaticano torna al centro di una delle teorie più affascinanti e controverse del nostro tempo: l’esistenza di vita extraterrestre. Dopo anni di sussurri, mail trapelate e dichiarazioni ambigue, oggi il focus si sposta sul nuovo Pontefice, Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost. La sua elezione ha riportato alla luce vecchi documenti mai smentiti ufficialmente, insieme a nuove speculazioni sul ruolo che la Santa Sede avrebbe avuto nel mantenere il segreto sugli alieni.

Wikileaks, l’astronauta e il Vaticano

Tutto ha avuto inizito con una serie di email diffuse da Wikileaks nel 2015, che mettevano in collegamento due figure apparentemente lontane: Edgar Mitchell, astronauta dell’Apollo 14 scomparso nel 2016, e John Podesta, ex consigliere della Casa Bianca e direttore della campagna elettorale di Hillary Clinton. In quelle conversazioni, Mitchell affermava chiaramente che il Vaticano era a conoscenza dell’esistenza di forme di vita non terrestri. Non solo: si parlava persino di una possibile “guerra spaziale“, in cui la Santa Sede sarebbe stata coinvolta a livello diplomatico.

Mitchell, noto per il suo interesse verso fenomeni paranormali e teorie extraterrestri, scriveva a Podesta che Terry Mansfield, un suo collaboratore di fede cattolica, era in contatto diretto con funzionari vaticani. L’obiettivo? Ottenere una posizione più chiara della Chiesa sull’argomento alieni. “Il mio collega ci aggiornerà sulla consapevolezza del Vaticano rispetto all’ETI (intelligenze extraterrestri)” si leggeva in uno dei messaggi.

L’ambiguità di Papa Francesco

Quando queste email vennero alla luce, Papa Francesco si trovò al centro di nuove domande da parte dei media. In un’intervista, gli venne chiesto se il Vaticano avesse prove o conoscenze riguardo alla vita extraterrestre. La risposta, riportata da alcune fonti, sarebbe stata ambigua: “Onestamente non saprei come rispondere”, dichiarò il Pontefice, per poi aggiungere che “fino a quando l’America fu scoperta, si pensava non esistesse”. Una metafora che lasciava spazio a mille interpretazioni.

Quella frase, apparentemente prudente, fu letta da molti come un’ammissione indiretta dell’esistenza di realtà ancora sconosciute, forse volutamente celate. Ma da allora, nessun documento ufficiale, nessuna dichiarazione pubblica, ha confermato o smentito il coinvolgimento della Santa Sede nel “dossier alieni”.

Dalla morte di Papa Francesco all’elezione di Leone XIV

Dopo un lungo pontificato segnato da aperture storiche, tensioni interne alla Curia e un costante dialogo con la modernità, Papa Francesco si è spento in Vaticano, lasciando un’eredità complessa e profondamente dibattuta. La sua morte ha aperto la strada al Conclave, svoltosi in un clima di forte attenzione mediatica e politica. Dopo alcuni scrutini, i cardinali riuniti in Cappella Sistina hanno scelto come successore il cardinale Robert Francis Prevost, missionario agostiniano statunitense di origini ispaniche. Ha scelto il nome di Papa Leone XIV, segnando un richiamo simbolico alla tradizione, ma con uno sguardo rinnovato verso le grandi sfide del futuro, inclusa – forse – una nuova trasparenza su temi fino a oggi considerati tabù.

È anche il primo Papa di origine statunitense nella storia della Chiesa, un dettaglio tutt’altro che secondario: il suo background potrebbe rafforzare il legame con il territorio americano, dove la Santa Sede gestisce l’Osservatorio Vaticano in Arizona, proprio accanto a una delle zone di studio astronomico più avanzate al mondo. Alcuni osservatori non escludono che questo elemento, unito al crescente interesse della NASA per il fenomeno UFO, possa favorire un’apertura inedita sul tema extraterrestre.

Con Papa Leone XIV qualcosa potrebbe cambiare

L’elezione di Leone XIV, successore di Francesco, potrebbe segnare una nuova fase. Secondo Mark Christopher Lee, artista e documentarista britannico che da anni indaga sui rapporti tra religione e ufologia, il nuovo Pontefice sarebbe in una posizione ideale per rompere finalmente il silenzio. In una dichiarazione riportata da Dagospia, Lee sostiene che “il Vaticano ha saputo per decenni dell’esistenza di forme di vita extraterrestri” e che “ora abbiamo un Papa più aperto e sensibile alla verità”.

Lee fa riferimento a fonti interne e a documenti conservati negli archivi segreti vaticani, che proverebbero il contatto tra la Chiesa e delegazioni non umane. Secondo lui, alcuni alti prelati sarebbero addirittura coinvolti in programmi di studio segreti su tecnologie di origine sconosciuta. Si tratterebbe di informazioni così delicate da essere rimaste sotto sigillo pontificio fino ad oggi.

L’ipotesi della “rivelazione graduale”

Tra gli studiosi di esopolitica (il ramo che studia le implicazioni politiche dei contatti alieni), circola da anni l’idea che il Vaticano stia preparando una rivelazione progressiva e controllata, per non sconvolgere i fedeli e destabilizzare il sistema di credenze religiose. In quest’ottica, alcune dichiarazioni di astronomi gesuiti dell’Osservatorio Vaticano – come Guy Consolmagno – sono state interpretate come piccoli segnali di apertura.

Non è un caso che la Santa Sede gestisca uno dei più avanzati osservatori astronomici al mondo, situato sul Monte Graham, in Arizona. Una scelta che per alcuni non è affatto casuale. Secondo Lee e altri studiosi, proprio da lì provengono alcune delle osservazioni più misteriose mai registrate.

Una nuova era per la Chiesa?

Se davvero Papa Leone XIV decidesse di affrontare apertamente il tema della vita extraterrestre, si tratterebbe di un evento storico senza precedenti, capace di cambiare non solo la teologia, ma anche la geopolitica globale. Fino a oggi, il silenzio del Vaticano ha alimentato ipotesi e teorie, ma anche diffidenza. Un’ammissione ufficiale aprirebbe la porta a una nuova fase del dialogo tra scienza e fede, e potrebbe anche ridefinire il concetto di “creazione” all’interno del cristianesimo. il passato del nuovo Papa da missionario in contesti multiculturali e la sua formazione aperta al confronto potrebbero renderlo il primo Papa disposto a varcare i confini del visibile.

Presto la verità verrà svelata?

Il dibattito sull’esistenza degli alieni non è più relegato a circoli di appassionati o ai confini della fantascienza. Oggi coinvolge militari, governi, accademici e – forse – anche il Vaticano. Se le parole di Mark Christopher Lee trovassero conferma, e se Papa Leone XIV decidesse davvero di portare alla luce i documenti finora custoditi nei sotterranei della Santa Sede, il mondo si troverebbe di fronte a una delle rivelazioni più sconvolgenti della storia.

Per ora, rimaniamo nel campo delle supposizioni. Ma le connessioni ci sono, i documenti esistono, e la figura di Leone XIV sembra quella giusta per mettere fine al lungo silenzio.

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