L’ipotesi di non essere soli nell’universo torna più affascinante che mai. Questa volta, però, non si tratta di una fantasia, ma di una scoperta scientifica concreta che arriva direttamente dallo spazio profondo. Gli scienziati dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) hanno infatti individuato nella luna di Saturno, Encelado, un candidato ideale per ospitare forme di vita.
- Un oceano nascosto sotto la superficie ghiacciata
- La scoperta che “spunta tutte le caselle”
- L’ESA prepara una nuova missione “caccia agli alieni”
- Un laboratorio naturale a milioni di chilometri
- Quanto siamo vicini a trovare la vita extraterrestre?
Un oceano nascosto sotto la superficie ghiacciata
Encelado è una delle oltre 80 lune di Saturno, e a prima vista sembra solo una sfera di ghiaccio. Ma dietro quella superficie brillante e gelida si nasconde un oceano sotterraneo di acqua liquida, riscaldato dall’attività interna del satellite.
Già anni fa, la sonda Cassini della NASA aveva fornito dati sorprendenti: geyser d’acqua e particelle organiche sprigionati dai poli della luna, segno di un’intensa attività geologica.
Ora, una nuova analisi dei dati raccolti da Cassini ha svelato la presenza di molecole organiche complesse e perfino composti a base di ossigeno, elementi fondamentali per lo sviluppo della vita come la conosciamo.
La scoperta che “spunta tutte le caselle”
Secondo il team di ricerca guidato dal dottor Nozair Khawaja, Encelado “spunta tutte le caselle” necessarie a definire un ambiente abitabile:
- acqua liquida,
- energia interna,
- elementi chimici come carbonio e ossigeno,
- molecole organiche complesse.
Durante i passaggi ravvicinati della sonda, minuscoli granelli di ghiaccio – più piccoli di un granello di sabbia – hanno colpito lo strumento Cosmic Dust Analyzer a velocità elevatissime, rivelando la presenza di composti organici sconosciuti.
Questi frammenti provengono dalle eruzioni che avvengono vicino al polo sud del satellite, dove getti d’acqua si sprigionano nello spazio, creando un anello che segue l’orbita di Encelado intorno a Saturno.
L’ESA prepara una nuova missione “caccia agli alieni”
La scoperta ha spinto l’Agenzia Spaziale Europea a pianificare una nuova missione dedicata interamente a Encelado. L’obiettivo: sorvolare i geyser, raccogliere nuovi campioni e forse atterrare sul terreno polare per analizzare in modo diretto le tracce biologiche.
Gli scienziati sognano di riuscire a identificare biofirme, cioè molecole che indicherebbero la presenza (o l’esistenza passata) di forme di vita. Sarebbe un traguardo storico, capace di riscrivere la nostra concezione dell’universo e della vita stessa.
Un laboratorio naturale a milioni di chilometri
Ciò che rende Encelado così speciale è la combinazione di condizioni “perfette” per la vita. L’acqua liquida, il calore interno e i composti organici fanno di questa luna un laboratorio naturale di chimica prebiotica, simile a quello che avrebbe potuto dare origine alla vita sulla Terra miliardi di anni fa.
La scoperta di molecole mai viste prima nei campioni analizzati rafforza l’ipotesi che, nel suo oceano sotterraneo, siano in corso reazioni chimiche complesse. Reazioni che, con il giusto equilibrio, potrebbero aver generato microorganismi simili a quelli che popolano gli abissi oceanici terrestri.
Quanto siamo vicini a trovare la vita extraterrestre?
Gli esperti dell’ESA restano cauti, ma ottimisti: “Encelado è uno dei luoghi più promettenti del Sistema Solare per cercare tracce di vita”, afferma un portavoce dell’agenzia. Se la missione andrà in porto, l’Europa avrà un ruolo di primo piano nella prossima grande scoperta dell’umanità.
Non si tratta più di chiedersi se esista vita altrove, ma dove e quando la troveremo. E, a quanto pare, la risposta potrebbe trovarsi proprio sotto la crosta ghiacciata di una piccola luna a 1,4 miliardi di chilometri da noi.