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Alimenti ricchi di vitamina k: nutrizione e proprietà dei Cibi

Quali sono gli alimenti ricchi di vitamina K? Ecco alcuni consigli affinché questa vitamina sia sempre presente nella vostra dieta

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Gli alimenti ricchi di vitamina K andrebbero inseriti in tutte le diete. Gli elementi di questo gruppo liposolubile vitaminico, infatti, sono essenziali nello svolgimento di numerosi processi dell’organismo. La loro presenza è necessaria per la sintesi di alcuni fattori della coagulazione sanguigna, nello specifico la proconvertina, l’antiemofilico B e la Stuart. Il nome vitamina K deriva proprio da uno di questi fattori che nel 1935 venne denominato Koagulation Vitamin. Inoltre essa presiede all’elaborazione della protrombina da parte del fegato e si divide in tre gruppi: fillochinone (la vitamina più presente nelle diete), menachinone e menadione. Per le donne in gravidanza non ci sono particolari obblighi o indicazioni circa le quantità da assumere.

Le vitamine K naturali si possono trovare essenzialmente nei vegetali a foglia verde ad esempio gli spinaci, le cicorie, i cavoli, i cavolini di Bruxelles, le foglie di rapa, la verza, ma soprattutto i broccoli. Naturalmente è preferibile consumarli crudi affinché rimangano intatte tutte le proprietà benefiche, ma se volete dilettarvi in una ricetta sfiziosa potete preparare dei gustosi broccoli gratinati con grana padano e prosciutto cotto. Altri alimenti vegetali ricchi di vitamina K sono i pomodori, i semi commestibili, ad esempio quelli di zucca o di girasole, la soia ed alcuni legumi come i ceci e i piselli, mentre frutta e cereali ne contengono molto meno. Per quanto riguarda i cibi di origine animale, possiamo trovarla nel fegato di maiale e di manzo e nelle uova, in quantità minore anche nel latte e i suoi derivati e nella carne.

Anche le erbe aromatiche sono alimenti ricchi di vitamina K: nella vostra dieta dovrete prevedere il consumo in quantità di basilico, timo, prezzemolo, salvia, maggiorana, origano e tante altre per condire le vostre pietanze, ad esempio le zucchine ripiene, una ricetta originale per l’estate. Ma in quali casi si potrebbe soffrire di carenze di questo elemento? Ad esempio in seguito ad una prolungata terapia antibiotica, oppure a causa di un mancato assorbimento per alterazioni della secrezione biliare o del transito intestinale o per insufficiente funzionamento del fegato, dove la vitamina K viene accumulata. I sintomi tipici sono rappresentati da una vera e propria sindrome emorragica, spontanea o provocata da una ferita di lieve entità e che potrebbe avere effetti negativi soprattutto nei neonati.

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