Perché "Animal House" è diventato un cult (inaspettato)?

“Animal House” è un capolavoro del cinema demenziale: non una semplice commedia, ma un vero e proprio cult da guardare assolutamente

27 Luglio 2018

Sono passati quarant’anni dall’uscita di “Animal House”, il fortunato film cult che ha fatto fortuna in modo totalmente inaspettato.

Era il 1978 quando è uscito uno dei film che hanno fatto la storia del cinema mondiale, “Animal House”. Realizzato con tre milioni di dollari, ne ha incassati più di 141 milioni – tanto che l’attore Donald Sutherland, che aveva rinunciato alla percentuale sui ricavi per un budget fisso per le riprese, alla fine si è praticamente mangiato le mani. “Animal House” si trova al 30esimo posto nella lista delle cento migliori commedie americane di tutti i tempi. Geniale e irriverente, non è solo un film comico il cui scopo è strappare qualche risata, ma una rappresentazione irriverente e dissacrante della società americana.

“Animal House” è ambientato nel 1962. Larry e Kent, due ragazzi appena entrati al college, vogliono assolutamente entrare in qualche confraternita. Cercano di approdare nella prestigiosa “Omega Theta Phi” con scarso successo dato che vengono rifiutati dai suoi prestigiosi membri. Devono quindi ripiegare sulla “Delta Tau Chi”, composta per lo più da emarginati sociali con voti bassi e una scarsa quanto inesistente vita sociale. “Animal House” è un film con battute e scene ai limiti dell’assurdo, improbabili quanto basta ma capaci di far piegare in due dalle risate. Ma cos’è che ha fatto il successo del film?

Una delle chiavi principali per spiegare il successo di “Animal House” è la partecipazione al film di John Belushi. L’attore, uno dei migliori comici di tutti i tempi, è riuscito a dare la propria impronta personale al dissacrante e grottesco personaggio di John “Bluto” Blutarsky, trasformando quello che poteva essere un filmetto al massimo simpatico in un capolavoro del cinema demenziale. Ma non solo, perché la trama è molto di più di una faida tra confraternite universitarie. “Animal House” è una critica perfettamente riuscita al perbenismo della società americana, al politically correct e alla rigida struttura delle istituzioni. Impossibile non riconoscere nel preside Wormer una caricatura dell’ex presidente degli Stati Uniti Richard Nixon e la ventata di spirito ribelle di quegli anni incarnata dal professor Dave Jennings. “Animal House” è un prodotto magnifico, che inserito nel periodo della fine degli anni ’70 risulta assolutamente geniale.

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