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Banconota ucraina, quel simbolo che in pochi hanno notato

C’è un dettaglio, sul retro di una banconota ucraina, che sta destando l’attenzione di molti anche sui social.

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Spesso abbiamo fra le mani oggetti che usiamo tutti i giorni e ai quali non prestiamo grande attenzione. Così, ci sfuggono dettagli a cui altrimenti avremmo fatto caso ma che, per via proprio dell’abitudine e della consuetudine, finiscono per passarci sotto il naso senza farsi notare. Quante volte, per esempio, osserviamo davvero le banconote che maneggiamo ogni giorno? Sapremmo descriverle con dovizia di particolari? La maggior parte delle persone, scommettiamo, sono convinte di conoscerle ma non riuscirebbero a dire cosa vi sia rappresentato sopra un determinato taglio.

Nelle ultime settimane, anche via social, è emerso all’attenzione degli utenti l’interessante simbolo che compare sul retro di una banconota ucraina. Si tratta del biglietto da 500 grivna che mostra il cosiddetto occhio della Provvidenza, ovvero un piccolo occhio rappresentato all’interno di un triangolo. La sua origine è antica, legata da sempre alla massoneria e al cospirazionismo così come alla società segreta degli Illuminati, fondata in Baviera durante il XVIII secolo. L’obiettivo? Ambizioso, non c’è che dire: come riporta ItaliaOggi, era quello di costituire un nuovo ordine del mondo.

Per lungo tempo, poi, l’occhio della Provvidenza fu anche adottato nella simbologia cristiana, a indicare lo sguardo di Dio nelle tre Persone. I tre angoli della figura, infatti, stavano a rappresentare figurativamente Padre, Figlio e Spirito Santo. Con la Controriforma, però, questo simbolo fu abolito dall’iconografia sacra cattolica per legarsi indissolubilmente a tutto ciò che ha a che fare con consorterie e lobby.

Anche negli Stati Uniti d’America l’occhio ha trovato spazio sulle banconote e nella tradizione a stelle e strisce è diventato un simbolo di rivoluzione. Non a caso, ad accompagnare il triangolo, sul dollaro americano c’è anche la data dell’indipendenza. Dalla religione alla politica passando per l’arte e l’esoterismo fino alla più recente “società della sorveglianza”, ovvero al controllo che i mezzi di comunicazione di massa e la tecnologia ormai esercitano sulle società di oggi. Una storia che non smette di affascinare (e inquietare).

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