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La barriera corallina delle meraviglie: è in Italia il "Mar Rosso" del Mediterraneo

A centinaia di metri di profondità si nasconde un ecosistema spettacolare, degno dei mari tropicali

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Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

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Content writer, video editor e fotografa, ha conseguito un Master in Digital & Social Media Marketing. Scrive articoli in ottica SEO e realizza contenuti per social media, con focus su Costume & Società, Moda e Bellezza.

C’è un luogo, nascosto a oltre 500 metri di profondità nel Golfo di Napoli, che oggi possiamo chiamare senza esagerazione il “Mar Rosso del Mediterraneo”. Un mondo sommerso fatto di colori, vita e silenzio, rimasto invisibile per millenni e svelato solo ora grazie a un’avanzata spedizione scientifica italiana. A riportarlo alla luce è stata la missione “Demetra”, condotta a bordo della nave di ricerca Gaia Blu del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che ha scoperto una scogliera corallina di proporzioni e complessità mai viste prima nei nostri mari.

Un tesoro nascosto nel Canyon Dohrn

La scoperta è avvenuta nel Canyon Dohrn, un profondo solco sottomarino situato proprio di fronte a Napoli. Lì, a più di mezzo chilometro sotto la superficie, i ricercatori del CNR e delle università coinvolte – tra cui la Politecnica delle Marche e la Federico II di Napoli – hanno individuato una maestosa barriera corallina bianca che si estende per decine di metri lungo le pareti del canyon.

Utilizzando un ROV (Remotely Operated Vehicle), un robot sottomarino dotato di telecamere ad alta definizione, il team ha potuto osservare in diretta un paesaggio quasi alieno: colonne e architetture naturali costruite da coralli duri di profondità, conosciuti come coralli bianchi per la loro totale assenza di pigmentazione. Le specie predominanti – Desmophyllum pertusum e Madrepora oculata – formano vere e proprie biocostruzioni verticali, alcune larghe oltre due metri e alte più di ottanta.

Un ecosistema vivo e pulsante

La barriera corallina appena scoperta non è solo spettacolare: è viva. Gli studiosi hanno individuato un’incredibile varietà di organismi che popolano il canyon, creando un ecosistema ricchissimo di biodiversità. Oltre ai coralli bianchi, sono stati avvistati coralli neri, spugne, crostacei e molluschi rari. Alcune di queste specie sono tipiche degli oceani atlantici e solo in rarissimi casi si trovano nel Mediterraneo.

E non finisce qui: sulle pareti del canyon sono state trovate anche tracce fossili di coralli e ostriche antiche, una testimonianza preziosa dell’evoluzione marina nella storia geologica del Mediterraneo.

Il valore ecologico e la sfida della tutela

La scoperta rappresenta anche un appello urgente alla conservazione. Il Canyon Dohrn è già considerato un sito di interesse europeo per la ricerca e la protezione degli ecosistemi marini, ma dopo la scoperta della scogliera corallina si sta valutando la sua inclusione nella rete Natura 2000, che riunisce le aree naturali più preziose del continente.

Progetti come LIFE DREAM e REDRESS, finanziati dall’Unione Europea, stanno già lavorando per ripristinare e preservare gli habitat profondi del Golfo di Napoli, spesso danneggiati dall’attività umana, come la pesca a strascico e l’inquinamento.

Il “Mar Rosso” che non ti aspetti

Chi avrebbe mai pensato che, a poche miglia da Capri e Sorrento, si nascondesse una barriera corallina degna delle acque tropicali? A differenza delle coloratissime scogliere del Mar Rosso, questa vive nel buio e nel freddo, ma custodisce una bellezza silenziosa e millenaria.

Il Mediterraneo, spesso descritto come “un mare antico e stanco”, rivela così una vitalità inaspettata. E nel cuore del Golfo di Napoli, tra canyon e coralli bianchi, l’Italia può ora vantare la sua barriera corallina delle meraviglie: un patrimonio sommerso che merita di essere conosciuto, studiato e custodito.

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