Quando il Natale arriva, arriva davvero ovunque. Anche dentro una bottiglietta di vetro da sorseggiare al posto della classica acqua tonica. Si chiama Panettonic e l’idea è tanto semplice quanto spiazzante: portare il gusto del panettone, simbolo assoluto delle feste, nel mondo delle bevande frizzanti.
Sull’etichetta campeggia la scritta “Italian excellence”, seguita dalla dicitura “Alta pasticceria” e dalla firma che non passa inosservata, quella di Iginio Massari.
- Un dolce natalizio da sorseggiare
- Tra curiosità e perplessità
- Quanto costa bere il panettone
- La moda delle toniche creative
Un dolce natalizio da sorseggiare
Panettonic nasce dalla collaborazione tra Iginio Massari, Galvanina e Baldo Baldinini, a partire da un’intuizione di Nicola Massari, figlio del maestro pasticciere bresciano. L’obiettivo è trasformare il profilo aromatico del panettone in un’esperienza liquida, da bere liscia o utilizzare come base per cocktail.
Presentata su Instagram come una bevanda capace di racchiudere “uno dei simboli più iconici delle festività italiane”, Panettonic promette un approccio sensoriale moderno e sorprendente. Al palato emergono note che richiamano agrumi, canditi, vaniglia e burro, in un equilibrio pensato per evocare immediatamente l’immaginario natalizio, senza rinunciare alla freschezza tipica di una tonica.
Tra curiosità e perplessità
Come spesso accade quando si tocca un’icona della gastronomia italiana, la reazione del pubblico è tutt’altro che unanime. Per alcuni Panettonic è un’idea audace, quasi provocatoria. Per altri, invece, rappresenta un modo originale e coerente di declinare il panettone in chiave contemporanea, portandolo fuori dal piatto e dentro il bicchiere.
Il dibattito si è acceso anche intorno allo spot natalizio legato al prodotto, che non ha convinto tutti, alimentando ulteriormente la discussione. Ma nel bene e nel male, l’obiettivo sembra centrato: Panettonic non passa inosservata e fa parlare di sé.
Quanto costa bere il panettone
Per assaggiare Panettonic, bisogna mettere in conto un’esperienza che guarda al segmento premium. La bevanda è infatti inclusa nella box regalo “Gin Panettonic” firmata Iginio Massari, proposta a 129 euro. Un cofanetto pensato per le feste che unisce un panettone artigianale da un chilo, una bottiglia di Dry Gin e quattro bottigliette di tonica aromatizzata al panettone.
Per chi preferisce limitarsi all’assaggio, Panettonic è disponibile anche singolarmente negli store, a 3,50 euro a bottiglia. Una scelta che rende la curiosità più accessibile e permette di testare il prodotto senza impegnarsi nell’acquisto dell’intera box.
La moda delle toniche creative
Panettonic si inserisce in una tendenza più ampia che negli ultimi anni ha visto esplodere il mondo delle toniche aromatizzate. Dal pomodoro al cetriolo, fino allo yuzu e alle note affumicate o erbacee, la tonica non è più solo un accompagnamento neutro, ma diventa protagonista, terreno di sperimentazione e racconto. In questo panorama, la versione al panettone rappresenta forse l’esempio più esplicitamente legato alla tradizione italiana, capace di trasformare un rito gastronomico in un’esperienza liquida, stagionale e fortemente identitaria.
Che piaccia o meno, Panettonic racconta molto del nostro rapporto con il cibo e con le feste. Con la firma di Iginio Massari, l’operazione acquista autorevolezza e rilancia il dibattito su dove finisca la tradizione e dove inizi l’innovazione. Una cosa è certa: quest’anno, accanto al panettone classico, c’è chi brinderà anche con un bicchiere di panettone frizzante.