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Codice della strada, alle 18 scatta l'obbligo che quasi nessuno conosce: 200€ di multa

Basta un piccolo errore per finire multati: e non sempre l’orologio aiuta

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

C’è una regola che continua a far discutere, complici le tante informazioni che circolano online, spesso riportate in modo impreciso. Da mesi si parla di un presunto obbligo che scatterebbe ogni giorno alle ore 18: l’accensione dei fari dell’auto. Una convinzione radicata, ma non del tutto corretta. Eppure, il rischio multa c’è, ed è più concreto di quanto sembri.

L’errore comune: credere che esista un “orario fisso”

L’idea che ogni giorno, alle 18 in punto, si debbano accendere le luci dell’auto è un classico esempio di leggenda urbana a tema automobilistico. Deriva da un’interpretazione semplificata (e spesso sbagliata) delle normative del Codice della Strada. In realtà, la legge non prevede alcun obbligo legato a un’ora specifica come le 18:00. Nessuna soglia temporale, nessun allarme sull’orologio dell’auto.

Questa convinzione si è diffusa soprattutto durante i mesi invernali, quando attorno alle 18 il sole è già tramontato e le condizioni di luce sono effettivamente quelle previste dalla norma. Ma si tratta appunto di una coincidenza stagionale, non di una regola valida tutto l’anno.

Cosa dice davvero il Codice della Strada

Il Codice stabilisce che i fari anabbaglianti vadano accesi in alcune circostanze ben precise:

  • Da 30 minuti dopo il tramonto a 30 minuti prima dell’alba, ovunque ci si trovi.
  • Sempre, di giorno e di notte, su strade extraurbane, in galleria o in caso di scarsa visibilità.
  • In condizioni meteo avverse, come pioggia intensa o nebbia fitta, si possono usare anche i fendinebbia.
  • Gli abbaglianti, invece, vanno utilizzati solo fuori dai centri abitati, in strade completamente buie e in assenza di altri veicoli.
  • Infine, le luci di posizione vanno accese solo con il veicolo fermo, mai da sole durante la marcia.

Ma allora da dove nasce la “regola delle 18”?

Il mito dell’orario fisso nasce probabilmente da una semplificazione utile alla memoria. In inverno, ad esempio, il tramonto può avvenire intorno alle 17:30. Ecco che alle 18 si è già pienamente dentro la fascia in cui l’uso dei fari è obbligatorio. Ma in estate, quando il sole tramonta anche dopo le 20:30, l’obbligo scatterebbe ben oltre le 21.

Chi si affida esclusivamente all’orologio rischia di accendere i fari troppo presto (senza necessità), oppure troppo tardi (con pericolo e sanzione). E sì, la multa esiste davvero: se si viene colti in flagrante a viaggiare senza luci quando sarebbero obbligatorie, la sanzione prevista varia da 42 a 173€. In casi più gravi o ripetuti, si può arrivare anche a 200€.

La regola d’oro: osservare il cielo, non l’orologio

Quello che serve, più di tutto, è buon senso. Le luci non vanno accese perché l’orologio segna le 18, ma perché le condizioni di visibilità lo richiedono. Se si viaggia su una strada extraurbana anche in pieno giorno, o se scende la nebbia in autostrada, è obbligatorio accendere gli anabbaglianti.

In definitiva, per evitare sanzioni (e rischi ben peggiori), serve attenzione costante. Non affidiamoci a regole non scritte o dicerie da social: meglio conoscere davvero ciò che il Codice della Strada impone agli automobilisti per viaggiare in sicurezza e senza il rischio di commettere infrazioni pericolose per chi guida e per gli altri.

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