Condizioni meteo estreme aumentano rischio di malattie cardiache

Secondo uno studio, le temperature torride dell’estate e quelle rigide dell’inverno possono avere conseguenze pericolose sulla nostra salute.

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Anche questa stagione estiva che si avvia a concludersi ha confermato come il climate change porti a temperature torride anche a latitudini temperate. Per intere settimane, l’Europa è stata attraversata da ondate di calore che hanno sfiorato i quaranta gradi per poi essere alle prese con maltempo violento. Frane, smottamenti, grandinate e bombe d’acqua che hanno fatto erompere dagli argini i corsi d’acqua. Insomma, condizioni meteo estreme che, secondo un nuovo studio, possono avere effetti anche sul rischio di patologie cardiache.

L’andamento meteorologico che si sta delineando, infatti, vede in estate temperature record in aumento a fronte di inverni sempre più rigidi. Tale situazione potrebbe avere un impatto devastante non solo sul pianeta – le cui sofferenze sono ormai sotto gli occhi di tutti – ma anche sullo stato di salute dell’uomo. A sostenerlo è il recente rapporto della ‘European Society of Cardiology Conference’ siglato da un team di scienziati dell’Università di Oslo.

Sarà, in particolare, il sistema cardiovascolare a subire, negli anni a venire, le conseguenze peggiori. La conclusione arriva dopo il confronto dei dati di cinque studi differenti, per un totale di oltre due milioni di persone coinvolte (tra Italia, Germania, Regno Unito, Norvegia e Svezia). L’osservazione è durata sedici anni e ha rilevato un aumento generale del rischio di morte per malattie cardiache. In particolare, è emerso un incremento della cardiopatia ischemica.

Tali morti sono risultate più numerose nelle aree con temperature estreme (molto elevate in estate e basse in inverno). L’aumento del rischio è stato stimato a +19% quando la temperatura è scesa di dieci gradi da 5 a -5 °C. Inoltre, la relazione tra temperatura e decessi è più stringente nei soggetti che popolano quartieri con status socioeconomico basso e nelle donne di età superiore ai 65 anni.

In maniera analoga, quando si sono registrati aumenti dai 15 ai 24 °C, è stato rilevato un aumento del 25% delle probabilità di sviluppare malattie cardiache. A ciò si aggiunge il 30% in più di rischio di ictus. Non si tratta più, solo, di affrontare giornate con temperature estreme ma di condizioni che possono mettere a repentaglio la salute sul lungo termine.

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