Può sembrare un paradosso, eppure la saggezza millenaria dei Tuareg non sbaglia: nelle loro tende, nel deserto del Sahara, sorseggiano infusi bollenti anche nelle ore più calde. Come ci riescono e perché? E soprattutto, possiamo imitarli per avere sollievo nelle giornate più calde?
Uno studio scientifico apparso su PubMed ha spiegato questo meccanismo: per farlo, ha equipaggiato un gruppo di ciclisti con sensori per misurare la temperatura della pelle e un boccaglio per rilevare la quantità di ossigeno e anidride carbonica consumata. Sono stati rilevati anche altri parametri, come temperatura dell’aria, umidità ed altri fattori. Infine, durante l’allenamento, alcuni hanno bevuto acqua calda ed altri acqua fresca. Il risultato è stato che chi ha bevuto acqua calda ha accumulato meno calore degli altri.
La spiegazione è semplice: il sudore serve proprio a smaltire il calore in eccesso e a far scendere la temperatura del corpo. Se mandiamo giù una bevanda calda, sudiamo di più e ci sentiamo più freschi.
Questo funziona nel deserto, ma molto meno nelle nostre città durante le giornate di canicola (ecco qualche trucco per stare più freschi di notte): il meccanismo di termoregolazione funziona infatti solo se non c’è troppa umidità nell’aria e se possiamo sudare tranquillamente, quindi senza essere vestiti troppo o con abiti stretti.
In città, all’ora di punta, continuate a preferire una bibita fresca e, se potete, evitate proprio di uscire: se invece avete la fortuna di fare una passeggiata nel deserto, concedetevi pure il tè caldo che vi offriranno! (sapevate che esiste anche al formaggio?)