Nella notte tra il 3 e il 4 luglio 2025, gli appassionati di astronomia hanno potuto assistere a un evento che ha davvero dell’eccezionale: il passaggio della cometa interstellare 3I/ATLAS, visibile grazie al Virtual Telescope Project. Si è trattato del terzo oggetto interstellare mai osservato nel Sistema solare, dopo altri due celebri fenomeni celesti: per chi ha dimestichezza con le osservazioni stellari, stiamo parlando di 1I/’Oumuamua passata nel 2017 e la cometa 2I/Borisov nel 2019.
Un raro viaggiatore dallo spazio profondo
La cometa 3I/ATLAS era stata scoperta lo scorso 14 giugno dal programma di sorveglianza ATLAS della NASA, attivo nel paese del Cile. Inizialmente classificata come un asteroide, era stata poi riconosciuta come cometa grazie all’osservazione di una sottile coda di polveri. A renderla ancora più straordinaria era la sua orbita iperbolica, confermata dai calcoli degli esperti astronomi, che ha indicato una provenienza dallo spazio interstellare.
Il nome “3I”, infatti, indicava proprio che si trattava del terzo oggetto interstellare identificato nella storia dell’astronomia.
Un passaggio ravvicinato
Durante il suo transito, la cometa si trovava nella costellazione del Sagittario, a circa 3,4 unità astronomiche dalla Terra, pari a oltre 500 milioni di chilometri. Il suo diametro stimato era di circa 20 chilometri, dimensioni che – per confronto – sono quasi il doppio di quelle dell’asteroide che causò l’estinzione dei dinosauri.
Fortunatamente, non c’è mai stato alcun rischio per la Terra: la traiettoria di 3I/ATLAS non ha mai intersecato l’orbita del nostro pianeta, e il suo passaggio è avvenuto in tutta sicurezza tra le orbite terrestri e quella di Marte.
Una notte speciale per l’astronomia
La diretta streaming per i tanti appassionati che attendono il passaggio di questi corpi celesti, ha permesso a migliaia di persone in tutto il mondo di osservare la cometa in tempo reale. Le immagini raccolte dal Virtual Telescope Project, guidato dall’astrofisico Gianluca Masi, hanno mostrato un oggetto luminoso e in rapido movimento, destinato a non tornare mai più: la sua orbita aperta, con un’eccentricità di 6.2, lo porterà infatti a proseguire il viaggio nello spazio profondo, lontano da ogni sistema planetario. Per chi ha potuto vederlo, dunque, è stata un’occasione unica.
Un’occasione scientifica unica
Gli scienziati continueranno a studiare 3I/ATLAS nei prossimi mesi, finché resterà visibile. Il suo perielio (minima distanza dal Sole) è previsto per il 29 ottobre, mentre il perigeo (minima distanza dalla Terra) sarà raggiunto il 19 dicembre, quando si troverà comunque a 1,8 unità astronomiche, oltre 270 milioni di chilometri dal nostro pianeta.
Comete come 3I/ATLAS sono veri e propri messaggeri cosmici, provenienti da luoghi ancora sconosciuti dell’universo. Ogni passaggio è un’occasione per approfondire la composizione della materia interstellare e capire meglio la nascita dei sistemi planetari, compreso il nostro.
Un frammento di un altro mondo ha sfiorato il nostro cielo
Il transito della cometa 3I/ATLAS resterà uno degli eventi astronomici più affascinanti di quest’anno. Per una notte, il cielo ha ospitato un ospite venuto da lontano, un frammento di un altro sistema stellare, in visita temporanea prima di sparire per sempre nello spazio profondo.
Un appuntamento che ha unito scienza, meraviglia e la consapevolezza di quanto l’universo sia ancora pieno di misteri da esplorare.