Diecimila baby tartarughe marine: è boom di nascite in Italia

Secondo gli ultimi dati di Legambiente, l’Italia sta guidando ‘l’invasione’ di tartarughe marine nel Mediterraneo.

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Si moltiplicano i fiocchi per le baby tartarughe marine nate nel corso di questa estate 2021 lungo le coste italiane. Lo Stivale, infatti, a stagione turistica (quasi) conclusa si conferma ambiente prediletto dell’area mediterranea per le Caretta caretta. Si tratta di un vero e proprio boom di nascite che arriva dopo i primi dati raccolti durante i mesi estivi.

E Legambiente non esita a parlare con entusiasmo di vera e propria ‘invasione’ di tartarughe marine sulle nostre coste. Grazie ai Tartawatchers, in prima linea nel monitoraggio delle nidificazioni e delle schiuse, sono migliaia i nuovi nati. I numeri parlano di almeno 10mila baby tartarughe venute alla luce nel nostro Paese, che si guadagna così il primato del bacino mediterraneo.

Se finora i nidi rilevati sono 238, è verosimile che entro la fine della stagione si superi ampiamente la quota record di 250 dell’estate scorsa. Numeri clamorosi se confrontati con quelli di un trentennio fa, quando si registrava un solo sito di nidificazione tricolore. Era la Spiaggia dei Conigli, a Lampedusa, oggi riserva naturale alla quale si sono aggiunte località sparse da Nord a Sud.

Tra le aree a più alta densità di nidi ci sono la Costa Ionica calabrese e il Cilento ma non sono da meno le coste venete lungo le quali Jesolo guadagna una menzione d’onore. Seguono, la Basilicata, il Lazio, la Toscana e la Liguria. “Ci siamo davvero impegnati tanto quest’estate, abbiamo sacrificato il nostro tempo libero ma non ha prezzo poter osservare i tartarughini andare verso la battigia e prendere il largo in mare”, dichiarano i Tartawatchers.

“È un momento tanto emozionante quanto spettacolare. Continueremo a seguire la nascita dei tartarughini nei prossimi giorni, e anche l’anno prossimo”, concludono i volontari. A confermare l’impegno di tutti è il coordinatore del programma Stefano Di Marco, che afferma: “Ora alla luce di questa situazione è necessario impegnarsi per tutelare maggiormente i siti di Caretta caretta che sono costantemente sotto la minaccia antropica”.

Così, mentre le schiuse sono in via di completamento, un piccolo esercito di tartarughine italiche si prepara ad arricchire la biodiversità del Mediterraneo.

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