Fonte: @123rf

È canadese la prima paziente con diagnosi "cambiamento climatico"

I recenti fenomeni anomali che hanno interessato la Canada si stanno ripercuotendo sulle persone

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I cambiamenti climatici sono una cosa seria. Non è più tempo di voltare la faccia dall’altra parte e fare finta che sia qualcosa che non ci riguarda. Negli ultimi giorni i potenti di tutto il mondo si sono riuniti per discutere in merito alle misure da prendere, nella speranza che le prendano sul serio e non si stiano solo riempiendo la bocca di belle parole.

Già, perché nel frattempo qualcuno sta già pagando un prezzo alto per quel che accade a livello ambientale e climatico. C’è una donna canadese che sta affrontando problemi respiratori ed è forse la prima paziente al mondo a soffrire degli effetti diretti del cambiamento climatico. Secondo i medici, la cattiva qualità dell’aria e le ondate di calore sono responsabili delle sue condizioni.

La situazione della 70enne è peggiorata dopo un’ondata di caldo, come ha fatto sapere il Kyle Merrit. “Tutti i suoi problemi di salute sono peggiorati e sta davvero lottando per rimanere idratata. Dovevamo capire come raffreddare qualcuno al pronto soccorso. La gente correva al Dollar Store per comprare flaconi spray”, ha detto il capo del dipartimento di emergenza, come riporta Breezyscroll.com

Il Canada ha visto una storica ondata di caldo a giugno. Sfortunatamente, è seguita una fitta stagione di smog accesa dai molteplici incendi. La Columbia Britannica, la regione più occidentale della nazione, ha registrato temperature da record all’inizio di quest’anno. Secondo gli esperti, ha portato a oltre 500 morti. Inoltre, gli incendi hanno peggiorato la qualità dell’aria di 43 volte rispetto ai livelli accettabili.

Il medico della Columbia Britannica ha notato che l’anziana soffriva di asma. Ma questa è stata la prima volta che ha attribuito al cambiamento climatico una causa diretta di sofferenza. “Se non stiamo esaminando la causa sottostante e stiamo solo trattando i sintomi, continueremo a rimanere sempre più indietro. Sto solo cercando di elaborare ciò che vedo”, ha detto il medico del pronto soccorso.

“Siamo al pronto soccorso, ci prendiamo cura di tutti, dai più privilegiati ai più vulnerabili, dalla culla alla tomba, vediamo tutti. Ed è difficile vedere le persone, specialmente le persone più vulnerabili nella nostra società, essere colpite. È frustrante”, ha aggiunto il dottor Merrit.

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