È la città dell’immondizia: spazzatura ovunque

Accumuli di immondizia di ogni genere, anche sopra i tetti e per le vie in cui giocano i bambini: ecco come si vive in un sobborgo egiziano.

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Spesso telegiornali e profili social documentano la situazione di emergenza rifiuti che si sta registrando spesso in alcune città, anche italiane. E le immagini sono davvero allarmanti, testimoniando gli accumuli di spazzatura non smaltita attorno ai cassonetti e non solo. Si tratta, ovviamente, di una condizione inaccettabile che rende a volte invivibile alcuni spazi urbani oltre che insalubre l’aria nelle zone più colpite.

La denuncia di Selvaggia Lucarelli

Con le dovute distinzioni – sociali, economiche, urbane, politiche – è però impossibile non mettere in connessione le nostre città con situazioni all’estero. Celebre è diventato il caso raccontato tempo fa con alcune stories da Selvaggia Lucarelli.

La giornalista e scrittrice, sui cui social denuncia spesso le condizioni di alcune città italiane, era stata in vacanza in Egitto. Durante il viaggio ha voluto fare tappa in una delle periferie più povere de Il Cairo, toccando con mano una situazione al limite della vivibilità. Altro che Roma.

Il Cairo, la città dell’immondizia

Chiamato significativamente ‘città dell’immondizia’, il sobborgo è un intrico di strade nelle quali ci sono rifiuti di ogni tipo.

Ma se nella città eterna la causa è legata a una gestione degli smaltimenti che lascia a desiderare, nel capoluogo egiziano i rifiuti vengono recuperati dagli abitanti e accumulati per le strade dello slum proprio per guadagnare qualche spicciolo.

Gettati in montagne scomposte anche sopra i tetti delle misere abitazioni, i sacchi vengono ispezionati in modo da dividerne il contenuto.

Chi sono gli Zabbalin

A occuparsene sono gli ‘Zabbalin’, stimati tra i 50mila e i 70mila, che fin dagli Anni Quaranta riciclano i rifiuti della capitale. La comunità più popolosa è distribuita sulle colline di Mokattam, nella zona orientale de Il Cairo, e ha ereditato il mestiere dalle generazioni passate lavorando in quartieri- discarica. Il fine è riuscire a rivendere i materiali a degli intermediari in modo da portare un piccolo guadagno a casa.

Così, carri riempiti all’inverosimile trainati da muli, biciclette e auto sgangherate si muovono lungo le vie impolverate mentre i tanti bambini cercano di vivere qualche momento di spensieratezza. Il loro sorriso colpisce in mezzo al degrado e alla povertà, quando Lucarelli ha colto un gruppo di ragazzini alle prese con un biliardo e uno spiraglio di infanzia. Perché, tra i rifiuti capita di trovare proprio di tutto.

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