Topi, il forte profumo indica la presenza dentro o fuori casa

I ratti sono uno dei peggiori incubi di ogni famiglia e scovarli non è facile: ecco i campanelli d’allarme a cui fare attenzione

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

I roditori sono animali presenti in ogni città del mondo, sono prolifici e mangiano la spazzatura, che purtroppo è abbondante nelle strade. Se l’inverno ci porta a rimanere in casa, d’estate c’è più movimento, si esce la sera, il turismo aumento e quindi le possibilità che l‘immondizia non venga gestita in modo corretto e che le strade non vengano pulite con troppa assiduità, creano occasioni ghiotte per i topi; soprattutto in alcune zone d’Italia, dove i servizi di pulizia sono meno efficienti, è piuttosto facile imbattersi in scorribande di topi si per strada, magari a ridosso dei cassonetti, sia anche dentro la nostra di casa, se abbiamo un terrazzo o un giardino, anche se non è raro, trovarsi un topo anche in appartamento. E questo rappresenta per certo uno degli incubi peggiori per molte persone, se non per tutti, quella di trovare non un topolino di campagna, piccolo per dimensioni, ma un ratto di città molto più grande ed aggressivo.

Il consiglio degli esperti in derattizzazione è di eseguire controlli giornalieri sia all’interno che all’esterno, ma cosa dovremmo cercando esattamente? Controllare vicino i bidoni della spazzatura è un buon inizio, facendo affidamento soprattutto all’olfatto, perché i ratti possono creare un insolito fetore causato dalla loro urina “gessosa“. Quando si decompone, infatti, il liquido ricco di azoto forma ammoniaca, che ha un odore molto forte, per cui se lo avvertite, è il campanello d’allarme della presenza di topi in quell’area.

Un altro segnale inconfutabile di topi in casa, sono i loro escrementi che assomigliano a un grande chicco di riso di color marrone; ma bisogna controllare anche eventuali tane in giardinomorsi sulle superfici, perché i loro denti sono abbastanza forti da masticare cose come plastica, legno, piombo, alluminio e persino cemento.

Secondo la Società italiana di medicina ambientale, in Italia, ci sono quasi 9 roditori per ogni cittadino, possibili portatori di una quarantina di malattie. “Il caldo estremo che ha investito l’Italia, e più in generale i cambiamenti climatici che hanno determinato un aumento delle temperature medie – avvertono gli esperti – incidono non solo sulla presenza di insetti come zanzare e zecche, ma anche sulla proliferazione dei topi nelle aree urbane, con conseguenti pericoli igienico-sanitari per la popolazione“.

Secondo la Sima, uno studio condotto lo scorso anno da ricercatori di Stati Uniti e Canada, ha dimostrato come l’aumento delle temperature e gli inverni più miti abbiano un effetto diretto sulla proliferazione dei roditori nelle aree urbane. I topi sono infatti animali che non resistono alle basse temperature, mentre si moltiplicano in presenza di condizioni favorevoli come il forte caldo. Non solo: l’accelerazione del processo di decomposizione dei rifiuti lasciati sotto il sole presso cassonetti o davanti alle abitazioni nelle aree urbane, fenomeno che si intensifica durante le ondate di calore, porta i ratti a uscire allo scoperto in cerca di cibo e acqua, e incrementa le occasioni di contatto tra esseri umani e roditori” ricorda in una nota Alessandro Miani.
Ci sono circa 40 patologie che possono essere trasmesse direttamente o indirettamente dai ratti, attraverso il contatto o con le deiezioni rilasciate nell’ambiente. Tra queste figurano leptospirosi, peste, salmonellosi, tifo murino, tularemia, coriomeningite linfocitaria e rabbia. Ad oggi non esistono numeri certi sui roditori che affollano le città italiane, ma sarebbero addirittura 500 milioni i topi presenti sul nostro territorio, circa 8,6 per ogni cittadino.

 

 

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