iPhone può essere craccato con meno di $100 (e un video su Youtube)

Un ricercatore russo ha trovato il modo di craccare l’iPhone con meno di 100 dollari, spiegando la tecnica su Youtube

19 Settembre 2016

Ormai è ufficiale, l’iPhone può essere craccato. A dimostrarlo uno studioso dell’Università di Cambridge che ha annunciato di essere riuscito ad aggirare il codice di accesso dei prodotti Apple utilizzando una tecnica molto particolare. Per farlo Sergei Skorobogatov ha prima dissaldato dalla scheda madre dello smartphone il chip. Poi l’ha clonato su un altro device per eseguire diverse prove prima che l’iPhone andasse in blocco.

Il ricercatore ha dimostrato che la tecnica funziona anche con il sistema operativo iOS 9.3. Anche in questo caso ha rimosso il chip NAND dalla scheda del telefono, ha copiato i dati e infine ha effettuato l’accesso sulla copia dei dati che era stati estratti dalla memoria NAND originale. Ovviamente la procedura richiede tempo e molta pazienza e ogni volta che il chip copiato viene inserito nell’iPhone è necessaria riavviarlo. Nonostante ciò il costo per craccare il dispositivo è bassissimo – meno di 100 dollari – e soprattutto dimostra che gli iPhone non sono così inviolabili come si credeva.

Non a caso il ricercatore di Cambridge in sole venti ore è riuscito nell’impresa di individuare le quattro cifre di una password, mentre in poche settimane ha craccato una password di ben sei cifre. Il tutto è stato illustrato in un video su Youtube, in cui Sergei ha condiviso la sua scoperta, svelando che la tecnica funziona non solo con l’iPhone, ma anche con gli altri dispositivi Apple più avanzati, con memorie flash e sistemi operativi più aggiornati.

La scoperta dello studioso riporta sulla scena la lunga diatriba fra Apple e l’FBI dopo la strage di San Bernardino. I federali infatti chiesero alla Apple di craccare l’iPhone dei killer, ma l’azienda si rifiutò, considerando troppo importante la privacy dei suoi clienti e confermando l’impenetrabilità degli iPhone. Un primato che, a quanto pare, da oggi non esiste più.

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