Sui canali ufficiali del governo francese è comparso un annuncio che sta facendo discutere mezza Europa: un manuale pensato per preparare i cittadini alle emergenze più estreme, come epidemie, terrorismo e guerre. Quello che Parigi ha reso pubblico è un documento di sopravvivenza nel quale si invitano i cittadini a ragionare prima di agire di impulso, dando loro indicazioni pratiche e avvertimenti chiari. E, tra questi, ce n’è uno che fa discutere più di altri: “durante una crisi non precipitatevi a prendere i vostri figli a scuola”.
- Un manuale nato dall’era Covid, ora esteso a guerre, blackout e cyberattacchi
- La ragione dietro quel “non andate a prendere i vostri figli a scuola”
- Cibo, acqua, radio, documenti: l’equipaggiamento per le prime 72 ore
Un manuale nato dall’era Covid, ora esteso a guerre, blackout e cyberattacchi
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Il discusso kit di sopravvivenza francese è contenuto nell’opuscolo Tous responsables. Face aux risques, agissons, pubblicato dal Segretariato Generale per la Difesa e la Sicurezza Nazionale (SGDSN) e da vari ministeri francesi. Si tratta di un documento di 27 pagine che indica comportamenti da adottare nelle prime fasi di una crisi, qualunque essa sia: attacchi terroristici, catastrofi naturali, incidenti industriali o nucleari, epidemie, crisi energetiche, cyber-attacchi e persino conflitti ibridi sul territorio nazionale.
L’idea non è nuova: nasce durante la pandemia di Covid-19, prendendo spunto dall’esperienza svedese e finlandese in materia di preparazione civile. Ma Parigi è andata oltre: mentre l’Europa ha diffuso un kit minimo per permettere ai cittadini di resistere almeno 72 ore, la Francia ha ampliato il campo della guida trasformandola in un piano di consapevolezza diffusa nel quale non si indica solo cosa avere in casa, ma come comportarsi.
La ragione dietro quel “non andate a prendere i vostri figli a scuola”
La raccomandazione “durante una crisi non precipitatevi a prendere i vostri figli a scuola” ha in realtà una ragione strategica: l’evacuazione spontanea dei genitori può generare panico, ostacolare soccorsi, causare affollamenti incontrollati e mettere a rischio interi quartieri.
È invece meglio attendere istruzioni ufficiali: la scuola, in un protocollo d’emergenza, diventa un luogo controllato, presidiato e più sicuro del traffico caotico esterno. L’opuscolo scommette sulla capacità dello Stato di gestire orde di cittadini spaventati e sulla fiducia in procedure centralizzate, non sull’istinto individuale.
Cibo, acqua, radio, documenti: l’equipaggiamento per le prime 72 ore
La prima regola indicata nel manuale è disarmante nella sua semplicità: preparare sin da ora un kit d’emergenza per almeno 3 giorni.
L’elenco comprende: 6 litri d’acqua per persona, cibo in scatola, cassetta di pronto soccorso, medicinali, vestiti caldi, una lampada tascabile, radio con pile per ricevere aggiornamenti in caso di blackout, denaro contante e copie dei documenti conservate in una custodia impermeabile.
La guida educa infatti alla logica del “non dare nulla per scontato”: non sempre durante un’emergenza sarà possibile contare su bancomat, rete mobile o distribuzione regolare di beni.
Tra le righe emerge la consapevolezza che anche l’impegno esterno delle forze armate potrebbe coinvolgere la Francia in un conflitto reale. Pur ricordando di essere una potenza nucleare, il manuale avverte che operazioni ibride sul territorio nazionale non possono essere escluse. “Avere coscienza della realtà non significa cedere all’allarmismo”, afferma la guida: un equilibrio sottile tra lucidità e fiducia.