La pasta è vegana? Non è come credi

Chi segue una dieta vegana deve stare sempre molto attento a ciò che mangia e alle etichette degli alimenti: ecco perché non tutta la pasta è vegana

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La dieta vegana è fatta in primis di tanta attenzione nella scelta dei cibi (occhio a questi limoni) e nella lettura delle etichette che, ahinoi, in pochi sanno decifrare. Sappiamo di darvi un dispiacere, ma se non volete tradire la vostra filosofia, dovete controllare accuratamente anche il tipo di pasta che decidete di cucinare e mangiare (qui qualche consiglio direttamente dagli chef per un piatto di pasta perfetto).

La pasta secca è fatta di semola e farina, eppure alcune tipologie contengono additivi alimentari che possono essere di origine animale: parliamo nello specifico della pasta gluten-free in cui si rintracciano alcuni stabilizzanti per una miglior consistenza.

Si tratta di lipidi che talvolta possiamo ritrovare sulle etichette della pasta senza glutine sotto la dicitura “mono e digliceridi degli acidi grassi” oppure “E471”.

Questo codice alfanumerico indica proprio l’origine animale degli additivi ottenuti dalla lavorazione di scarti di macellazione (se sei vegano, per perdere peso devi dirlo ai tuoi amici: ecco perché).

Inoltre anche la pasta fresca non è consigliata per una dieta vegana poiché contiene uova (esistono però anche uova 100% veg): in essa è possibile ritrovare anche alcuni conservanti – come E201, E202 ed E203 – che però sono totalmente adatti ai vegani (ecco invece i cibi che insospettabilmente non vanno bene).

Sappiamo che leggere e comprendere a pieno le etichette degli alimenti comporta un certo sforzo e non sempre è utile, ma vi consigliamo di prendere confidenza con queste sigle se volete rispettare in toto i dettami del veganesimo.

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