Nelle ultime ore, l’Europa è finita al centro di una crisi che potrebbe avere conseguenze storiche. Nella notte tra martedì e mercoledì, la Polonia è stata costretta ad attivare le proprie difese aeree dopo l’ingresso di una flotta di droni kamikaze russi nel suo spazio aereo. Un episodio definito “senza precedenti” dalle autorità polacche, che ha spinto la NATO a compiere una mossa rara e significativa: l’attivazione dell’Articolo 4 del trattato atlantico. La decisione ha immediatamente sollevato il livello di allerta internazionale, alimentando i timori di un’escalation che alcuni analisti considerano la più grave dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
- Un atto di aggressione mai visto prima
- La risposta della NATO: l’Articolo 4
- Londra avverte Putin: “Non ci faremo intimidire”
- La strategia di Mosca e i rischi di escalation
- “Più vicini che mai a un conflitto globale”
Un atto di aggressione mai visto prima
Secondo l’Operational Command delle Forze Armate polacche, durante un’intensa offensiva russa contro l’Ucraina, 19 droni russi sono stati rilevati sopra i cieli polacchi, in quello che Varsavia ha definito un atto di aggressione diretto.
Il premier Donald Tusk ha confermato che almeno quattro droni sarebbero stati abbattuti dalle difese aeree, ma ha sottolineato che l’incidente “ha rappresentato una minaccia reale per la sicurezza dei cittadini”. Pur precisando che la Polonia non è ufficialmente “in stato di guerra”, Tusk ha ammesso che “la prospettiva di un conflitto è più vicina che in qualsiasi altro momento dalla Seconda Guerra Mondiale”.
La risposta della NATO: l’Articolo 4
L’episodio ha costretto la NATO ad attivare l’Articolo 4 del Trattato del Nord Atlantico, una misura straordinaria che prevede la convocazione immediata di tutti i Paesi membri quando uno di essi ritiene che la propria integrità territoriale o la propria sicurezza siano minacciate.
La riunione straordinaria ha coinvolto i principali alleati, tra cui Polonia, Germania, Francia, Italia e Regno Unito. L’obiettivo è stato discutere contromisure comuni e valutare possibili risposte coordinate. L’attivazione di questo articolo non implica un intervento militare diretto, ma rappresenta un chiaro segnale politico a Mosca: l’alleanza atlantica considera l’incidente inaccettabile e intende restare compatta.
Londra avverte Putin: “Non ci faremo intimidire”
Il ministro della Difesa britannico John Healey ha parlato apertamente di una “sfida diretta” lanciata dal Cremlino. Durante una conferenza stampa congiunta con i suoi omologhi europei, Healey ha dichiarato:
“Le azioni della Russia sono pericolose, sconsiderate e senza precedenti. Putin ci sta mettendo alla prova, ma resteremo uniti e fermi nella nostra risposta”. Parole che riflettono la linea adottata dai Paesi della NATO: nessuna intenzione di arretrare, nessuna concessione a violazioni dello spazio aereo di Stati membri.
La strategia di Mosca e i rischi di escalation
Secondo gli analisti militari, l’uso massiccio di droni kamikaze da parte di Mosca serve a testare la capacità di reazione della NATO e a creare instabilità tra i Paesi confinanti. La Polonia, da sempre uno dei più convinti sostenitori di Kiev, è considerata strategica dal punto di vista militare e geopolitico: qualsiasi attacco diretto contro il suo territorio avrebbe conseguenze imprevedibili.
Il rischio principale è che episodi come questo possano innescare un effetto domino, trascinando progressivamente l’Alleanza Atlantica verso un coinvolgimento più diretto nel conflitto. Per ora, però, la NATO punta sulla deterrenza politica e sulla pressione diplomatica, evitando mosse che potrebbero alimentare ulteriormente la tensione.
“Più vicini che mai a un conflitto globale”
La frase pronunciata da Donald Tusk durante la conferenza stampa ha fatto il giro del mondo:
“Non c’è alcuna ragione per dire che siamo in guerra, ma è impossibile negare che siamo più vicini a un conflitto globale di quanto lo siamo mai stati dal 1945”. Una dichiarazione che riflette la gravità della situazione e il livello di allerta delle cancellerie europee. L’impressione è che ci si trovi davanti a una fase delicatissima, in cui ogni decisione politica e militare potrebbe influire sugli equilibri internazionali.
L’episodio della notte scorsa segna un punto di svolta per la NATO. L’Articolo 4 viene attivato raramente e la sua applicazione dimostra che l’Alleanza sta preparando una risposta coordinata. Ma il messaggio verso Mosca è chiaro: ogni nuova violazione della sovranità di uno Stato membro sarà considerata inaccettabile. La speranza è che la diplomazia possa prevalere, ma la tensione resta altissima.