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Non conservare mai il tuo profumo in bagno: cosa svela l’esperto

Ecco i trucchi dell’esperto per fare durare a lungo il profumo, dal luogo di conservazione all’applicazione quotidiana.

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Per molti è l’ultimo tocco prima di uscire di casa, il dettaglio di cui non si può assolutamente fare a meno per sentirsi bene e poter affrontare la giornata. Parliamo del profumo, dettaglio personalissimo, che spesso diventa l’elemento che più identifica una persona. Quel particolare inequivocabile che ci rievoca ricordi e momenti rimasti impressi nella nostra memoria e nel nostro cuore proprio per la fragranza che, anche a distanza di tempo, riesce a portare con sé.

Ma quali sono i segreti perché un profumo possa restarci addosso da mattina a sera senza perdere troppo in intensità? Il primo consiglio dell’esperta Rachel House, come riportato da Femail, riguarda il modo con cui conserviamo la nostra preziosa boccetta. Prima ancora di come e dove spruzziamo la fragranza, infatti, è fondamentale il luogo in cui ne teniamo la confezione.

Ammettiamolo, quasi tutti abbiamo i profumi nel bagno: sequenze di boccette in vetro, dal design anche ricercato, che fanno bella mostra di sé davanti allo specchio. Non c’è niente di più sbagliato! Secondo l’esperta, infatti, l’eccessiva umidità dell’ambiente finisce per danneggiare le particelle del profumo. Meglio, dunque, evitare la stanza da bagno preferendo porre le bottigliette in un luogo fresco e asciutto, preferibilmente lontano da fonti di luce diretta.

Per esempio, l’armadio è l’angolo perfetto per avere la sicurezza che l’aroma non venga alterato durante la semplice conservazione. Il problema, in particolare, è dato dal fatto che l’umidità può scomporre le particelle contenute nel liquido, indebolendo l’intensità del profumo. Questo, quindi, tenderà a durare meno una volta indossato.

Tra gli altri tips dell’esperta per garantire la durata della fragranza nel corso della giornata c’è anche quello di applicare una crema idratante prima di vaporizzare il profumo. Da evitare, invece, lo strofinio dei polsi uno sull’altro che scompone le sostanze chimiche e rompe più rapidamente le note di testa.

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