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Non trattenere mai lo starnuto: cosa può accadere alla trachea

Non trattenere mai lo starnuto, è pericolosissimo: il rischio di bloccare un atto così istintivo è infatti enorme per il nostro corpo.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Il richiamo del solletico nasale e delle lacrime agli occhi lo conosciamo tutti: è spesso un preludio allo starnuto imminente, un riflesso innato del nostro corpo. Tuttavia, per quanto sia comune, ciò che potrebbe accadere se decidessimo di opporci a questo atto naturale è spesso sottovalutato. Invece di trattenere lo starnuto, con l’ausilio di mani o semplicemente stringendo le labbra, dovremmo invece essere a conoscenza dell’impatto che questa azione apparentemente innocua può avere sulla nostra salute respiratoria.

Andiamo quindi a scoprire insieme le possibili conseguenze dell’atto di bloccare uno starnuto, concentrandoci in particolare sulle implicazioni che questa scelta potrebbe avere sulla trachea, il condotto vitale che connette le vie aeree superiori e inferiori del nostro sistema respiratorio. Da eventi apparentemente banali possono infatti derivare rischi incredibili per il nostro corpo.

Cosa è successo alla trachea di un uomo che ha trattenuto uno starnuto

Andiamo con ordine e partiamo da una recente storia, assolutamente vera. Si tratta di una drammatica testimonianza che arriva dalla Scozia, dove i medici hanno lanciato un monito agghiacciante in seguito a un incidente avvenuto a un uomo di trent’anni. Mentre era al volante, l’uomo ha avvertito il classico solletico nasale che precede uno starnuto. Nel tentativo di mantenere la concentrazione sulla strada, ha istintivamente tappato il naso e chiuso la bocca. Tuttavia, ciò che è seguito è stato un dolore lancinante, un evento senza precedenti che ha spinto l’uomo a cercare immediatamente assistenza medica, recandosi in ospedale.

L’intervento del personale dell’ospedale di Dundee ha però portato a una scoperta inquietante. Durante i controlli effettuati sull’uomo, infatti, i medici hanno notato un suono di scricchiolio quando toccavano il collo, e anche che il paziente aveva perso il controllo dei movimenti della gola.

La risonanza magnetica eseguita ha quindi rivelato una lacerazione di 2 mm nella trachea, una lesione causata da una pressione eccezionalmente elevata generata dalla chiusura forzata delle vie respiratorie durante lo starnuto trattenuto. Secondo i medici, la lacerazione è stata provocata da un “rapido aumento della pressione nella trachea durante uno starnuto con il naso schiacciato e la bocca chiusa“.

Fortunatamente, l’uomo è riuscito a guarire completamente dalla lacerazione in un periodo di cinque settimane. Tuttavia, i medici dell’Università di Dundee hanno documentato questo caso impressionante nel recente numero della rivista medica BMJ Case Reports con l’intento di mettere in guardia le persone sui pericoli associati al tentativo di frenare uno starnuto, sottolineando la necessità di lasciar fluire questo gesto naturale senza impedimenti.

Perché non bisogna trattenere gli starnuti?

Il corpo umano è maestro nell’autoregolarsi, e liberare le vie aeree è una delle sue risposte innate per respingere tutto ciò che è fastidioso o irritante. Tuttavia, molte persone erroneamente credono che trattenere gli starnuti possa rappresentare un modo di evitare il fastidio associato a questo gesto naturale. Si tratta tuttavia di un grave malinteso, poiché è di vitale importanza non interferire con il processo dello starnuto.

Gli starnuti sono infatti momenti esplosivi e potenti, in grado di raggiungere velocità notevoli. Tentare di bloccarne uno può comportare gravi danni, aumentando la pressione nei passaggi nasali e causando lesioni ai vasi sanguigni. Questi possono manifestarsi sotto forma di ecchimosi nella parte bianca intorno all’iride e possono coinvolgere anche il naso e i timpani. In certi casi, tale trauma può portare a conseguenze come il danneggiamento del timpano, con potenziali effetti collaterali come vertigini o perdita dell’udito.

Il blocco brusco e violento di uno starnuto potrebbe anche indebolire i vasi sanguigni nel cervello a causa dell’aumento improvviso di pressione, con conseguenze più gravi che possono sfociare nella rottura di un aneurisma cerebrale.

Gli studi condotti su individui che hanno trattenuto gli starnuti hanno identificato una serie di complicazioni, tra cui la possibilità di accumulo di aria nei polmoni o nel torace. Tutti rischi che sottolineano l’importanza di rispettare i naturali processi del corpo e di evitare di bloccare uno starnuto, poiché farlo può avere conseguenze gravi sulla salute.

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Possiamo starnutire con gli occhi aperti?

Vi è mai capitato di trovarvi ad affrontare l’arduo compito di mantenere gli occhi aperti mentre state starnutendo, specialmente durante situazioni come la guida? E, come l’uomo scozzese di cui vi abbiamo raccontato la storia, avete mai provato a trattenere lo starnuto oppure a cercare di non sbattere le palpebre nel momento dello starnuto?

Si tratta di una sfida estremamente ardua, e molti probabilmente si sono resi conto che è difficile, se non impossibile, resistere al riflesso di chiudere le palpebre durante uno starnuto. Nonostante tutto questo, però, concentrarsi su uno scopo ben definito, come mantenere la massima attenzione alla guida, potrebbe rendere possibile il gesto di starnutire senza serrare le palpebre.

Tuttavia, questa pratica è non solo difficile ma anche controproducente, poiché la chiusura delle palpebre durante uno starnuto è fondamentale per la protezione degli occhi. Gli studi indicano che la contrazione delle palpebre durante uno starnuto svolge un ruolo protettivo per gli occhi.

Quando starnutiamo, infatti, espelliamo aria dai passaggi nasali a una velocità notevole di 16 km all’ora, una risposta del corpo per difendere le vie respiratorie da particelle estranee. I centri cerebrali che orchestrano gli starnuti coordinano la contrazione di ogni muscolo coinvolto, dalla zona oculare all’esofago e allo sfintere anale. È una di quelle cose che il corpo fa senza chiederci il permesso. Chiudere gli occhi durante questo processo, sembra, serve ad evitare che delle particelle estranee espulse durante lo starnuto finiscano negli occhi.

Tuttavia, chiunque desideri sperimentare lo starnuto ad occhi aperti non deve preoccuparsi di miti come la possibilità di vedere i bulbi oculari schizzare fuori dalle orbite. Questa leggenda metropolitana, diffusa per la prima volta nel 1882 dal New York Times, non ha alcun fondamento scientifico. Eppure sono in tanti a crederci ancora oggi, nel 2023, al punto che si tratta con ogni probabilità di una delle più grandi fake news – o bufale – della storia.

Ad ogni modo, non c’è nulla da temere a riguardo. La pressione generata durante uno starnuto è assolutamente insufficiente per causare danni così gravi. Al massimo, lo sforzo potrebbe provocare la rottura di alcuni piccoli capillari oculari, ma l’idea di danni estremi o di “occhi che schizzano fuori dalle orbite” è smentita dalla realtà scientifica.

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