Ora questo è il sintomo Covid principale: riguarda spalle e gambe

Il sintomo principale del Covid non è più il mal di gola o il naso che cola: ecco a quali parti del corpo fare attenzione adesso

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Durante il periodo natalizio e pre-natalizio c’è stato un incremento incredibile dei casi di contagi da Covid-19: un’impennata altissima che ha portato di nuovo lo spauracchio degli isolamenti e delle quarantene (che, a dir la verità, non erano mai andati via). Quello che si nota è che ogni ceppo di Covid sembra colpire l’organismo in modo leggermente diverso, portando con sé sintomi dalla natura più varia. I sintomi “tradizionali” del Covid, come la perdita dell’olfatto e del gusto, sono oggi meno diffusi. In questo momento, uno dei sintomi più presenti nei nuovi contagi è invece la mialgia, che può colpire le gambe e le spalle.

Si tratta essenzialmente di dolori muscolari acuti, del tutto simili a quelli dovuti all’acido lattico quando si fa uno sforzo fisico inusuale. È probabile che questi dolori muscolari derivino dagli effetti delle molecole infiammatorie rilasciate dalle cellule immunitarie in risposta al virus. Insomma, non sono provocati direttamente dal Covid ma dal nostro organismo che cerca di combatterlo.

Questo sintomo, ancora una volta, colpisce con maggiore frequenza e intensità i pazienti che non sono vaccinati o hanno meno dosi di vaccino. Anche i pazienti vaccinati, tuttavia, possono comunque avvertirlo.

Perlopiù, la mialgia si colloca sulle spalle e le gambe, provocando anche difficoltà nei movimenti, decisamente rallentati. A volte sono dolori più lievi, altre volte debilitanti. Un cocktail pazzesco se si verificano insieme alla stanchezza: per certe persone possono addirittura impedire lo svolgimento delle attività quotidiane.

Ma, cosa più importante, i dolori muscolari possono compararire anche “precocemente” rispetto alla positività derivante da un test. Essi “annunciano” il Covid con qualche giorno di anticipo, facendo da vero e proprio campanello d’allarme. Ad ogni modo, questi sintomi non durano più di qualche giorno, sebbene impieghino molto tempo a scomparire del tutto. Non a caso, si tratta di uno dei più comuni postumi del cosiddetto Long Covid.

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