Se hai questo sintomo al mattino potresti avere il COVID

Ci sono alcuni sintomi che i pazienti che sono guariti dal coronavirus hanno continuato ad avvertire nel post Covid. Scopri di quali si tratta.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Ormai i sintomi del Covid-19 li conosciamo a memoria e, se siamo stati affetti in passato dal coronavirus che ha segnato profondamente almeno due anni della nostra vita, ben sappiamo qual è il senso di sollievo che si prova quando quei sintomi ci abbandonano. C’è tuttavia un ulteriore fattore da considerare: il 10-20% degli individui che sono stati infettati dal Covid possono sviluppare dei sintomi persistenti (il cosiddetto Long Covid). Ma in cosa consistono questi sintomi? Come possiamo combatterli? Sono davvero così pericolosi?

Quali sono i sintomi del Long Covid?

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. I sintomi di lunga durata del Covid-19 sono diversi e tra questi possiamo annoverare i seguenti:

  • stanchezza estrema
  • fiato corto
  • annebbiamento della memoria

Secondo quando riporta la Charity britannica PoTS UK, c’è però un ulteriore sintomo che colpisce soprattutto al mattino e può essere il chiaro seguito di un’infezione da Covid.

Si tratta della tachicardia posturale ortostatica, una condizione per la quale, nel momento in cui una persona si alza, il sangue rimane nella parte inferiore del corpo invece di scorrere. Il sintomo più chiaro è quello della frequenza cardiaca irregolare, che può superare i 100 battiti al minuto. Può essere caratterizzata da sensazioni di stordimento o di nausea, e provocare vista sfocata, perdita dell’equilibrio o addirittura lo svenimento.

Oltre al Covid, le cause di questa sindrome possono essere legate ad altre condizioni come disfunzioni del sistema nervoso autonomo, disidratazione, insufficienza cardiaca, disfunzione del sistema nervoso simpatico, disautonomia, disfunzione tiroidea e altri disturbi medici. Ad ogni modo, sembra che il coronavirus abbia fatto in modo che il numero di pazienti affetti sia aumentato sensibilmente.

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Tachicardia posturale ortostatica: come combattere questo sintomo del Long Covid

La cura della tachicardia posturale ortostatica si basa principalmente sulla gestione dei sintomi e sul trattamento delle cause sottostanti, qualora vengano identificate (e in quel caso è possibile supporre e poi accertare che dipenda dal Covid). Per questa sindrome non esiste una cura definitiva, ma ci sono molte opzioni di trattamento disponibili per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita di chi ne è affetto.

Innanzitutto, la si può combattere aumentando l’assunzione quotidiana di liquidi e limitando il consumo di sale, al fine di mantenere una pressione sanguigna adeguata e prevenire la disidratazione, che è tra le cause di esacerbazione dei suoi sintomi. Ad ogni modo, se viene diagnosticata, è necessario evitare di fumare e di assumere alcol, caffeina e altre sostanze eccitante, seguendo invece una dieta ben bilanciata.

Le terapie che i medici prescrivono per curare queste condizioni, in genere, prevedono programmi di esercizi fisici mirati – di stretching o di resistenza – che siano in grado di migliorare la forza muscolare e soprattutto la regolarità di flusso sanguigno.

Alcune persone trovano beneficio da terapie complementari, come l’agopuntura, nonché da pratiche fisico-spirituali come lo yoga, che aiuta sia a gestire la respirazione che a fare movimenti consapevoli.

Nei casi più importanti, a queste forme di terapie vengono affiancati anche farmaci come beta-bloccanti, fludocortisone o medicinali per la regolazione di pressione sanguigna e frequenza cardiaca.

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