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Smartwatch, non usarlo per fitness con questi problemi di salute

Uno studio mette in guardia dall’utilizzare lo smartwatch e altri dispositivi che usano la bioimpedenziometria.

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Lo smartwatch oggi è diventato per molte persone un autentico alleato nell’allenamento, grazie alle sue molteplici funzioni facilmente accessibili anche da chi non ha particolare familiarità con la tecnologia. Semplice da utilizzare in abbinamento al proprio smartphone, basta infatti un’app per monitorare battito cardiaco, pressione sanguigna, ossigeno, numero di passi e chilometri percorsi oltre che per tenere traccia dei percorsi di training. Ma siamo davvero sicuri che sia adatto a tutti?

Incompatibilità tra smartwatch e CIED

La Heart Rhythm Society ha condotto una ricerca a tale proposito, i cui risultati sono più approfonditamente consultabili nell’estratto disponibile online. Lo studio riguarda, in generale, i dispositivi intelligenti che sfruttano la tecnologia della bioimpedenziometria quali bilance e smartwatch per la rilevazione dei vari parametri di cui sopra. Nello specifico, a far preoccupare gli esperti sono state le potenziali interferenze pericolose rilevate nei soggetti con dispositivi cardiaci impiantabili (CIED) come pace maker e defibrillatori.

Da qui, dunque, l’indagine sulla sicurezza anche degli smartwatch e di altri strumenti indossabili divenuto molto comuni. Lo scopo, si legge nello studio, “era determinare l’interferenza nei CIED con simulazioni e test da banco e confrontare i risultati con i valori massimi definiti nello standard di interferenza elettromagnetica ISO 14117 per questi dispositivi”. Per farlo, è stato realizzato un “modello computabile maschile e femminile” sul quale sono stati testati dispositivi di diversi produttori. I risultati? Meritano di essere approfonditi.

Rischio di interferenze

Le simulazioni, infatti, hanno mostrato la presenza di interferenze “con tensione superiore ai valori di soglia definiti nello standard. E ancora: “il livello di interferenza variava con la frequenza e l’ampiezza del segnale di bioimpedenza e tra modelli maschili e femminili”. A evidenziare i valori più elevati di interferenza sono stati proprio gli smartwatch. Le conclusioni a cui sono arrivati i ricercatori portano, perciò, a sconsigliare l’uso di questi strumenti a chi è portatore di CIED.

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