La pandemia da Covid19 non è ancora terminata e a dimostrarcelo ci sono i numeri ancora elevati dei contagi che, di giorno in giorno, vanno registrandosi. A questo si aggiunga anche il fatto che le varianti mondificano la sintomatologia che il virus manifesta nei soggetti infettati, rendendo a volta difficile identificarlo. Ne deriva, dunque, un quadro che benché non sia più sulle prime pagine e nei titoloni dei giornali resta ugualmente da non sottovalutare. Continuare a indossare la mascherina dove si reputa necessario e mantenere misure di cautela come il distanziamento sociale, oltre alla scelta di vaccinarsi, continuano a essere buone abitudini.
E tornando ai sintomi, ce ne sono di alcuni assolutamente insospettabili, ovvero difficilmente riconducibili all’infezione da Coronavirus. Per esempio, al primo posto tra i vaccinati, non c’è più la febbre ma il mal di gola e possono subentrare problemi ai piedi analoghi nell’aspetto ai geloni. Ma anche la lingua può rivelare la presenza del virus. Si parla della cosiddetta ‘lingua da Covid’, caratterizzata da una superficie che è ricoperta da una patina bianca o giallastra difficile da rimuovere.
Questo sintomo, segnalato già dal 2021, è diventato sempre più frequente nelle infezioni da Coronavirus insieme anche alla presenza di piccole ulcere nella bocca. Secondo Peter Chi-Hong, specialista in malattie infettive dell’Università della California, la formazione di questo strato sulla lingua è determinato dalla presenza di cellule vecchie che non vengono eliminate. Queste, dunque, restano sulla superficie linguale accumulandosi insieme alle cellule di nuova formazione.
Un fastidio molto noioso che – se sommato a mal di testa, mal di gola e senso di stanchezza generale – deve far suonare un campanello d’allarme e indurre a fare un test Covid per attestarne (o escluderne) la presenza. Inoltre, in caso di ‘lingua da Covid’ si consiglia di curare con particolare attenzione l’igiene orale per scongiurare qualsiasi ulteriore complicazione localizzata.