La scomparsa di Ornella Vanoni lo scorso 21 novembre ha lasciato un vuoto profondo nel mondo della musica italiana e nel cuore di milioni di persone che l’hanno amata per la sua voce e le sue canzoni. Nelle ore successive alla sua scomparsa è stato raccontato su di lei un tenero dettaglio, in grado di restituire al pubblico l’immagine più autentica dell’artista: quella di una donna fuori dalle luci del palco, capace di vivere anche l’ultimo istante con la stessa grazia semplice che aveva sempre cercato.
- L’ultimo giorno di Ornella Vanoni: una serata come tante, poi il cuore si è fermato
- “Avrebbe voluto morire così”: la serenità come ultimo atto d’amore verso se stessa
L’ultimo giorno di Ornella Vanoni: una serata come tante, poi il cuore si è fermato
A rivelare gli ultimi attimi di vita di Ornella Vanoni è stato uno dei suoi amici più stretti, Mario Lavezzi. Alla notizia della morte, avvenuta il 21 novembre nella sua casa di Milano, il cantautore e produttore ha raccontato cosa è accaduto durante la serata, trovando conforto solamente nell’abbraccio di colleghi come Mogol e Amadeus.
Ornella aveva 91 anni e se ne è andata nel modo più dolce e sereno possibile, proprio come avrebbe voluto. Seduta sulla sua poltrona, dopo aver cenato e con alcuni progetti ancora aperti, guardava tranquillamente la televisione e parlava con la collaboratrice domestica. La serata non aveva nulla di drammatico: l’artista aveva persino programmato di partecipare a una trasmissione televisiva nei giorni successivi.
In quel momento così “quotidiano”, quasi banale nella sua normalità, Ornella ha chiamato la sua assistente, chiedendole un piccolo piacere: “Portami un gelato, ne vorrei mangiare un po’”. Una richiesta semplice, leggera, quasi infantile. La donna è andata in cucina, convinta di tornare per portarle quel piccolo desiderio serale. Ma al suo ritorno ha trovato Ornella immobile, serena, senza sofferenza. Il suo cuore si è fermato in silenzio, senza rumore, senza agonia.
“È proprio quello che lei avrebbe voluto”, ha rivelato Lavezzi con le lacrime agli occhi, ricordando la paura della cantante per il dolore e le malattie lunghe.
“Avrebbe voluto morire così”: la serenità come ultimo atto d’amore verso se stessa
Le parole di Lavezzi non descrivono solo una scena domestica, ma restituiscono il senso profondo della vita di Ornella Vanoni. Per anni, l’artista aveva affrontato il tema della morte con sorprendente serenità, quasi con ironia. Aveva spesso detto che non voleva soffrire, che non avrebbe sopportato malattie lunghe e dolorose. Il dolore era ciò che la spaventava, non la morte in sé. Nelle sue ultime interviste aveva raccontato di non avere paura della fine: la temeva solo se carica di sofferenza, ma sperava in una partenza lieve, dolce, improvvisa. Un distacco che non togliesse dignità alla vita che tanto aveva amato.
Per questo Lavezzi ha parlato di un destino in perfetto equilibrio con i desideri della sua amica. Non c’è stata attesa, non ci sono stati ricoveri o combattimenti disperati: Ornella è uscita di scena come una diva discreta, senza fare rumore. Per quello c’è stato tanto tempo. E ce ne sarà per sempre, ogni volta che qualcuno tornerà a riprodurre le sue immortali canzoni.