La pasta è un piatto che tutti amiamo, facile da cucinare e incredibilmente versatile. Ma, per quanto riguarda il sale, c’è qualcosa che non tutti sanno. Infatti, gli chef sono molto attenti a questo aspetto, perché sbagliare la fase di salatura può rendere un fantastico piatto completamente immangiabile, e non solo perché troppo saporito o al contrario insipido.
Per quanto riguarda il momento in cui versarlo nell’acqua, la regola base dice di non aggiungere mai sale subito dopo aver buttato la pasta. Questo perché l’aggiunta della pasta, ossia di un corpo freddo, all’acqua bollente causa un abbassamento della temperatura e la cessazione dell’ebollizione.
Secondo la tradizione, il momento migliore per salare l’acqua è prima di buttare la pasta, quando l’acqua comincia a bollire. Oggi, però, sappiamo che questo è solo un falso mito. Il punto di ebollizione dell’acqua salata è solo marginalmente più alto, per una somma di appena un grado. Quindi, la verità è che non fa molta differenza in quale momento si aggiunge il sale all’acqua di cottura.
Ciò che è veramente importante è salare la pasta durante la cottura e non dopo. Durante la cottura, la pasta si gonfia e il sale può penetrare attraverso la superficie. In questo modo, esso si diffonde uniformemente nella pasta, dando un sapore perfetto a ogni boccone. Dopo la cottura, invece, si può salare solo la superficie della pasta e non l’interno. Questo perché il sale non può penetrare nella pasta una volta cotta.
Inoltre, ci sono anche alcune regole generali da seguire quando si aggiunge il sale alla pasta. Ad esempio, la quantità di sale dipende dalla quantità di pasta e dalla quantità d’acqua. In genere, si consiglia di usare 10-15 grammi di sale per ogni litro di acqua e 100 grammi di pasta. Tuttavia, questa è solo una linea guida generale e la quantità può variare a seconda delle preferenze personali.