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Record mondiale per un Cartier: venduto a 861.500 euro

È primato per il prezioso modello di orologio battuto all’asta a Firenze.

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È un’asta record quella che Pandolfini, a Firenze, ha chiuso portandosi a casa ben due record. Il primo è per la bottiglia di whisky più costosa d’Italia: la preziosa bevanda è stata, infatti, acquistata da un collezionista per 107.800 euro. Chissà se il pregiatissimo ‘Macallan Red Collection Highland Malt Scotch Whisky’ invecchiato 60 anni servirà a brindare al nuovo anno. Il secondo primato, invece, porta il nostro Paese in vetta nel mondo grazie a un rarissimo Cartier.

L’orologio della linea Crash del 1991 è stato, infatti, battuto per ben 861.500 euro segnando il record mondiale per quanto riguarda l’orologeria. All’asta lo scorso 2 dicembre, il rarissimo modello in platino era l’ultima chicca di un ricchissimo catalogo. Lotto 510,  l’orologio viene definito dalla casa d’aste come “il più famoso del XX secolo, sinonimo dei ruggenti anni ’60 e icona di quel periodo”.

La forma, che ricorda certe opere di Salvador Dalì, ha reso effettivamente inimitabile la linea. Asimmetrico nei bordi, l’esemplare di Pandolfini reca i marchi inglesi di produzione – Cartier London e JC – e ha il quadrante con i numeri romani dipinti. Il movimento, si legge nella scheda ufficiale, è a carica manuale LeCoultre cal K840 e ha fibbia (asimmetrica anche questa) in oro 18 carati. Ovviamente, la cassa è firmata e numerata.

Lunga e dettagliata, come si conviene a un prezioso di tale livello, la descrizione che accompagna la scheda dell’orologio. Fu l’estro di Jean-Jacques Cartier a Londra a sviluppare in maniera più creativa i modelli parigini, sulla scia del fermento culturale che si viveva oltremanica sulle note dei Beatles e dei Rolling Stones. L’idea era quella di realizzare accessori “più adatti ai giovani alla moda che, con i loro vestiti appariscenti, avrebbero visitato il negozio di Bond Street”.

Tra le prime creazioni ci fu proprio il Crash Watch, “riconosciuto essere il più famoso orologio da polso nel mondo”. Ad aumentare il valore dell’oggetto, poi, è il fatto che fu realizzato in pochi esemplari (solo dodici, pare, nei tardi anni ’60 e altrettanti due decenni dopo) e quello andato all’asta a Firenze appartiene oltretutto a “un ordine speciale di Londra del 1991 e uno pochi, pochissimi mai prodotti in platino”. Più unico che raro, verrebbe da dire.

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