Venduto all'asta per migliaia di euro il primo sms della storia

Fu inviato nel 1992 da un dipendente Vodafone, da un computer ad un telefono: qualcuno se l'è aggiudicato sotto forma di NTF

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All’asta si vende e si compra di tutto, non solo: a qualsiasi prezzo. Pensare di vendere un sms alla bella cifra di 107mila euro però è fuori anche dalla più rosea immaginazione.

Eppure è successo proprio a questo vicino Parigi, precisamente a Neuilly-sur-Seine: c’è però un buon motivo se è stato battuto all’asta proprio un sms e a quella cifra. Si tratta infatti del primo sms della storia,  inviato alle 18,09 del 3 dicembre 1992 da un computer sul telefono di Richard Jarvis, all’epoca impiegato di Vodafone. Contenuto dell’sms? “Merry Christmas”, buon Natale.

Sicuramente chi si è assicurato questo bene immateriale e altamente simbolico si è portato a casa, per così dire, un pezzo di storia: gli è stato infatti consegnato attraverso la tecnologia NFT (non-fungible token) e fisicamente in mano ha ricevuto una cornice digitale con il certificato firmato da Nick Read, attuale dirigente di Vodafone. C’è anche da dire che l’asta non è stata particolarmente combattuta, visto che il prezzo di partenza dell’sms era già 100.000 euro: stranezze da ricchi, potrebbe commentare qualcuno, visto che l’asta si è tenuta in uno dei sobborghi più esclusivi di Parigi.

Nel 1992 la storia degli sms era già iniziata e sarebbe stata molto più lunga: si era iniziato a lavorarci fra il 1984 e il 1985, poi ci fu questo primo esperimento da computer a telefono, mentre per inviare un messaggio da telefono a telefono bisognerà aspettare il 1993 e la prova di uno stagista Nokia. Fra il 1994 e il 1995 il servizio sms è uscito dai laboratori ed è iniziato ad arrivare sui nostri telefoni, insieme alla migrazione da TACS e GSM.

E’ inutile negarlo: gli sms, precursori delle app di messaggistica istantanea, hanno cambiato il nostro modo di relazionarci gli uni con gli altri. Hanno aperto le porte alle abbreviazioni, al gergo giovanile come lo conosciamo oggi e con loro è iniziato il cambiamento radicale delle comunicazioni e delle relazioni, che sono diventate poi sempre meno face-to-face.

 

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