Sembra una mosca ma non lo è, fai attenzione al suo morso: cosa succede alla pelle dopo la "puntura"

Non tutti lo conoscono, ma il simulide può lasciare segni evidenti sulla pelle

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Con le giornate ancora calde e le passeggiate lungo fiumi, laghi e torrenti, aumenta la possibilità di imbattersi in un piccolo ma insidioso insetto che molti confondono con una comune mosca: il simulide, conosciuto anche come mosca nera. All’apparenza innocuo, questo minuscolo dittero può causare morsi piuttosto dolorosi, irritazioni evidenti e, nei casi più rari, reazioni più serie. Sapere come riconoscerlo e cosa fare in caso di “puntura” è fondamentale per proteggere la pelle e prevenire complicazioni.

Come riconoscere i simulidi: non sono semplici mosche

I simulidi sono insetti di piccole dimensioni, generalmente compresi tra 1,5 e 6 millimetri, e fanno parte dell’ordine dei Ditteri, lo stesso di zanzare e moscerini. Hanno un torace arcuato, antenne corte e ali relativamente larghe rispetto al corpo. La loro forma compatta e il colore scuro li fanno sembrare simili a mosche comuni, ma osservandoli bene si notano differenze importanti.

Un aspetto interessante riguarda l’alimentazione:

  • I maschi si nutrono esclusivamente di nettare e non rappresentano alcun pericolo.
  • Le femmine, invece, sono ematofaghe, cioè hanno bisogno di sangue per sviluppare le uova. Ed è qui che nasce il problema.

I simulidi vivono soprattutto in prossimità di ambienti umidi: torrenti, fiumi, cascate e zone ricche di vegetazione acquatica. Le loro larve si sviluppano in acque ben ossigenate e la loro presenza è considerata un indicatore di ecosistemi sani. La loro convivenza con l’uomo può però essere meno piacevole.

Il morso della mosca nera: come si manifesta sulla pelle

Contrariamente alla puntura delle zanzare, che prevede un semplice prelievo di sangue, il morso del simulide è più aggressivo. La femmina incide la pelle con un apparato boccale tagliente, creando una piccola ferita che può anche sanguinare.

Nei minuti successivi, compaiono rossore, gonfiore e prurito intenso. Alcuni raccontano di una sensazione di bruciore immediato, accompagnata da un piccolo foro centrale e da altri segni più piccoli intorno.

La reazione è provocata dalla saliva del simulide, che contiene sostanze anticoagulanti e anestetiche. Questi enzimi impediscono al sangue di coagulare, ma allo stesso tempo possono causare irritazioni prolungate e, in soggetti più sensibili, reazioni allergiche. Nella maggior parte dei casi, i sintomi spariscono nel giro di qualche giorno, ma in rari episodi la puntura può diventare più problematica, soprattutto se la zona viene grattata e si infetta.

Cosa fare e cosa evitare in caso di morso

La prima regola è semplice: non grattare la zona colpita. Anche se il prurito è forte, grattarsi può peggiorare l’infiammazione e favorire le infezioni.

Ecco alcuni consigli pratici:

  • Sciacquare subito la pelle con acqua fresca e detergente neutro.
  • Disinfettare la zona con un antisettico delicato.
  • Applicare del ghiaccio o un impacco freddo per ridurre gonfiore e fastidio.
  • Se necessario, utilizzare creme lenitive o pomate a base di cortisone, ma solo dopo il consiglio di un farmacista o di un medico.

Se, oltre al gonfiore, compaiono febbre, forte dolore o difficoltà respiratorie, è importante rivolgersi immediatamente a un medico: potrebbero essere segnali di una reazione allergica.

Come difendersi dai simulidi

La strategia migliore è evitare il contatto. Se sai di frequentare zone vicine a corsi d’acqua, dove questi insetti sono più diffusi, puoi adottare alcuni accorgimenti:

  • Indossa abiti chiari e leggeri, che coprano braccia e gambe.
  • Usa repellenti specifici, preferendo quelli ad ampio spettro.
  • Evita le ore più critiche, cioè mattino presto e tardo pomeriggio, quando i simulidi sono più attivi.

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