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Solstizio d'estate: quando avviene ed il suo significato

La bella stagione è già entrata nel vivo, ma ancora deve avvenire il solstizio d’estate. Caratteristiche e significati di questo fenomeno

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Con il termine solstizio d’estate, si intende quello relativo all’emisfero boreale del Pianeta. Quindi, se a Nord dell’Equatore si celebra l’arrivo della bella stagione, nell’emisfero australe si verificherà il solstizio d’inverno con l’arrivo della stagione fredda. Dal punto di vista astronomico, per solstizio si intende il momento in cui il Sole, raggiunge il suo punto massimo o minimo di declinazione.

Il fenomeno è quindi dovuto dall’inclinazione dell’asse terrestre lungo l’eclittica e, da come si intuisce, determina anche la giornata più lunga e quella più corta dell’anno. Quella del solstizio d’estate è una ricorrenza da sempre molto sentita, celebrata anche da popoli antichi come gli Inca, i Maya e gli Aztechi.

Quando c’è il solstizio d’estate?

Il solstizio d’estate avviene generalmente il 21 giugno, data che ufficializza l’inizio della stagione più calda. A volte però, ci sono delle piccole variazioni temporali, così il solstizio avviene con circa sei ore di ritardo rispetto all’anno precedente. Il problema è stato risolto con l’adozione di un calendario bisestile ogni 4 anni, che però determina un’oscillazione del fenomeno tra il 20 e il 21 del mese. Nel 2017, il solstizio d’estate è atteso per il 21 giugno alle ore 04:24.

Una ricorrenza molto sentita

Il solstizio d’estate viene celebrato dalle primissime civiltà umane in quanto, si tende a ritenere che il fenomeno astronomico, rappresentasse per i popoli antichi l’avvio di un periodo di fertilità, benessere e ricchezza. Allo stesso tempo, però, sembra che l’evento fosse legato anche al culto del Sole quale simbolo divino, una caratteristica spirituale diffusa in gran parte dei popoli che hanno determinato la storia dell’umanità. Anche civiltà sviluppate come gli Inca, i Maya e gli Aztechi celebravano questo giorno.

Il solstizio per gli Inca

Per il popolo degli Inca, il Sole rappresentava la divinità Inti, sovrana della Terra. Famosi per le loro attente osservazioni astronomiche, gli Inca avevano elaborato un complesso sistema di torri chiamate Mojones per stabilire con relativa certezza l’arrivo di solstizi ed equinozi: alcune sono giunte fino ai giorni nostri, come nei pressi di Cuzco oppure con il luogo sagro del Torreon a Macchu Picchu.

Il solstizio per Maya e Aztechi

Anche i Maya conferivano una grande importanza al Sole, considerato fonte di vita ed essenziale per le attività umane. Così, il loro famoso e preciso calendario ha incluso proprio solstizi ed equinozi. Per gli Aztechi, invece, la stella al centro della Via Lattea rappresentava un guerriero, pronto a morire ogni sera per risorgere al mattino. Durante il solstizio estivo, data la più generosa permanenza in cielo, pare si tenessero grandi feste religiose.

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