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Marte come non l'hai mai visto, la sonda cattura l'incredibile immagine di un vulcano tra le nuvole

Una foto mozzafiato catturata dalla sonda Mars Odyssey mostra il vulcano marziano che emerge da un mare di nubi ghiacciate

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Il 2 maggio 2025, a circa 240 milioni di chilometri dalla Terra, la sonda Mars Odyssey della NASA ha regalato all’umanità uno sguardo senza precedenti su Marte: la cima innevata di Arsia Mons che si erge sopra uno spesso strato di nubi di ghiaccio d’acqua, stagliandosi all’orizzonte marziano con una bellezza poetica e al tempo stesso straordinariamente utile per la scienza.

Quello che a prima vista sembrava un paesaggio terrestre — come l’Everest tra le nebbie dell’Himalaya — era in realtà una visione aliena, familiare e lontana insieme. È la prima volta nella storia che vediamo un vulcano marziano non dall’alto, ma di profilo, con la sua cima che cattura i primi raggi del Sole in mezzo alla tenue atmosfera rossastra del pianeta.

Un gigante marziano tra le nubi

Arsia Mons non è un vulcano qualunque: con i suoi quasi 20 chilometri di altezza, è uno dei più grandi del Sistema Solare, superando di oltre il doppio il Mauna Loa delle Hawaii. È il più meridionale dei tre vulcani principali della regione di Tharsis — insieme a Pavonis Mons e Ascraeus Mons — e vicino al celebre Olympus Mons, la montagna più alta conosciuta del Sistema Solare.

La spettacolare immagine è frutto di una manovra speciale della sonda Mars Odyssey, attiva dal 2001 e ad oggi la missione più longeva mai operativa attorno a un altro pianeta. Per ottenere questa prospettiva unica, la sonda ha ruotato di 90 gradi, puntando la sua fotocamera THEMIS verso l’orizzonte marziano. Solo nel 2023 la NASA ha iniziato a sperimentare questa tecnica chiamata “limb view”, e quella di Arsia Mons è appena la quarta immagine di questo tipo mai acquisita.

Una finestra sul clima marziano

L’immagine è stata scattata durante l’afelio marziano, il periodo in cui il pianeta si trova alla massima distanza dal Sole. In questa fase, le temperature si abbassano drasticamente e si formano nubi stagionali di ghiaccio d’acqua attorno all’equatore. Queste nubi si generano quando l’aria fredda viene spinta verso l’alto lungo i ripidi fianchi del vulcano, si espande e si raffredda ulteriormente, condensandosi in minuscoli cristalli.

“Stavamo aspettando che la cima di Arsia Mons spuntasse sopra le nuvole del mattino… e non ci ha delusi”, ha dichiarato Jonathon Hill, dell’Arizona State University, responsabile delle operazioni della fotocamera THEMIS. Il risultato è un’immagine di rara intensità, in grado di emozionare quanto di fornire dati cruciali.

Per i ricercatori, queste immagini orizzontali rappresentano una risorsa preziosa per comprendere come l’atmosfera di Marte interagisca con la sua geografia. “Stiamo scoprendo differenze stagionali molto significative grazie a queste immagini all’orizzonte”, ha spiegato Michael D. Smith, del Goddard Space Flight Center della NASA.

THEMIS: l’occhio della sonda

La fotocamera THEMIS è uno strumento versatile capace di acquisire immagini sia nel visibile che nell’infrarosso. Questa doppia capacità consente non solo di osservare fenomeni atmosferici, ma anche di individuare depositi sotterranei di ghiaccio — una risorsa fondamentale per future missioni con equipaggio umano, utile per produrre acqua potabile, ossigeno e persino carburante.

Oltre alle immagini come quella di Arsia Mons, THEMIS è anche in grado di monitorare le stagioni, osservare le lune marziane Phobos e Deimos, e studiare le variazioni di polveri e nubi.

Oltre al fascino estetico, l’immagine di Arsia Mons ha anche un’importante valenza ingegneristica. Le informazioni raccolte sono cruciali per la pianificazione delle future missioni su Marte, sia robotiche che umane. Osservare il comportamento dell’atmosfera in specifici momenti dell’anno e comprendere i rischi geologici (come i collassi dei fianchi vulcanici già documentati dalla sonda Mars Express) aiuta a scegliere i luoghi e i tempi più adatti per un futuro atterraggio.

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