È tutto vero: ogni notte, mentre dormiamo, sul nostro viso si svolge un piccolo dramma invisibile. Protagonisti? Minuscoli acari a otto zampe, noti con il nome scientifico di Demodex folliculorum. Microscopici ma tenaci, abitano indisturbati tra le nostre ciglia e sopracciglia e, secondo alcuni esperti, potrebbero essere una delle cause più sottovalutate della fastidiosa sensazione di secchezza oculare.
- Gli acari che si nascondono tra le ciglia
- Quali malattie causano
- Come capire se hai gli acari delle ciglia
- Come intervenire per eliminarli
Gli acari che si nascondono tra le ciglia
Quasi tutte le persone li ospitano senza saperlo. Sono lunghi appena 0,4 millimetri e vivono nei follicoli piliferi e nelle ghiandole sebacee, soprattutto nella zona oculare. Durante il giorno si nascondono nella pelle, ma di notte, quando chiudiamo gli occhi e ci addormentiamo, escono allo scoperto per nutrirsi e accoppiarsi. È un comportamento naturale, ma quando la loro presenza diventa troppo numerosa, possono provocare conseguenze poco piacevoli per la salute degli occhi.
Quali malattie causano
Uno dei problemi più comuni associati a questi acari è la cosiddetta blefarite, un’infiammazione delle palpebre che si manifesta con prurito, rossore e gonfiore. In molti casi si associa anche alla sindrome dell’occhio secco, una condizione sempre più diffusa dovuta all’alterata produzione del film lacrimale, che può portare a bruciore, irritazione, sensibilità alla luce e visione sfocata. Molti attribuiscono questi disturbi all’uso eccessivo degli schermi o all’aria condizionata, ma gli acari delle ciglia potrebbero essere i veri responsabili, soprattutto quando si manifestano sintomi persistenti.
Come fanno a provocare tutto questo? La loro azione si concentra in particolare sulle ghiandole di Meibomio, situate lungo il bordo delle palpebre, che producono la componente oleosa delle lacrime. Quando gli acari infiammano queste ghiandole, la qualità del film lacrimale si altera, causando una lubrificazione insufficiente dell’occhio. Il risultato è un circolo vizioso che aggrava la secchezza e l’irritazione.
Come capire se hai gli acari delle ciglia
Riconoscere la presenza dei Demodex non è semplice, perché i sintomi possono facilmente sovrapporsi a quelli di altre condizioni oculari. Ci sono alcuni segnali specifici da tenere d’occhio. Il più caratteristico è la presenza di piccoli residui biancastri o giallastri alla base delle ciglia, simili a forfora o a una pellicola untuosa. Altri campanelli d’allarme includono prurito persistente alle palpebre, senso di corpo estraneo nell’occhio, lacrimazione continua, arrossamento e gonfiore del bordo palpebrale. Se noti che questi sintomi peggiorano al mattino o diventano cronici, è consigliabile rivolgersi a un oculista: un esame semplice, come l’osservazione al microscopio di alcune ciglia, può confermare la presenza di questi piccoli parassiti.
Come intervenire per eliminarli
Ma come entrano a far parte della nostra routine quotidiana? In molti casi conviviamo con loro fin dalla nascita. Ci sono però abitudini che possono favorirne la proliferazione: la scarsa igiene del viso e degli occhi, l’uso condiviso di asciugamani, cosmetici o trucchi contaminati, e anche l’impiego prolungato di ciglia finte o extension, che creano un ambiente ideale per il loro sviluppo.
Fortunatamente, è possibile intervenire. Oltre a cure prescritte da un oculista, come l’uso di specifici colliri, è fondamentale adottare una corretta igiene oculare quotidiana. Esistono detergenti delicati pensati proprio per la zona delle palpebre, in grado di rimuovere residui, batteri e, appunto, acari, prevenendo così nuove colonizzazioni. In casi più gravi, possono essere indicati trattamenti farmacologici mirati.
Insomma, se da tempo accusi occhi secchi, irritati o arrossati, forse la causa non è solo lo schermo del computer. Potrebbero essere questi microscopici ospiti indesiderati, che si annidano tra le tue ciglia. Invisibili sì, ma decisamente attivi. E anche un po’… invadenti.