Addio mucche, ora il gelato si fa con il cavolfiore: il suo sapore non è quello che pensi

Con il cavolfiore si può fare del buon gelato. La novità che viene dalla Nuova Zelanda con ricadute positive anche sull'ambiente

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Il mondo del gelato vegano ha una nuova e insolita aggiunta: il gelato al cavolfiore. Sì, avete letto bene! Senza latticini e privo di proteine animali di qualsiasi tipo, questa geniale creazione è il risultato dell’ingegno di Jenni Matheson e Mrinali Kumar, una coppia di appassionate del cibo vegano provenienti dalla Nuova Zelanda. Ma tutto è iniziato da una deliziosa sconfitta: una vegan cheesecake che non ha ottenuto il successo sperato. Jenni, chef neozelandese e vegana da oltre vent’anni, ha trasformato il fallimento in un successo, creando un gelato che ha letteralmente fatto impazzire amici e parenti.

Il gelato al cavolfiore ha colpito anche Mrinali Kumar, una Food Technologist vegetariana fin dalla nascita, che, dopo aver assaggiato questa insolita prelibatezza, ha deciso di unire le forze con Jenni per creare qualcosa di completamente nuovo ed alternativo. Ma perché proprio il cavolfiore, vi chiederete? Questo ortaggio cresce abbondantemente in Nuova Zelanda tutto l’anno. Tuttavia, fattori climatici ed estetici spesso determinano dimensioni eccessive o irregolarità che lo rendono invendibile per i tradizionali canali di distribuzione. Così, invece di lasciarlo marcire nelle fattorie, EatKinda trasforma questi cavolfiori “non perfetti” in un delizioso gelato, sostenendo i coltivatori locali e combattendo lo spreco alimentare.

La missione di EatKinda va oltre il semplice prodotto: si tratta di una vera e propria sfida per ridurre lo spreco alimentare e mitigare l’impatto ambientale. In Nuova Zelanda, il 40% di frutta e verdura viene scartato in quanto non perfetto, contribuendo in modo significativo alle emissioni di gas serra. Gli ingredienti sono naturali e senza compromessi: acqua, cavolfiore, glucosio, olio di cocco e una selezione di aromi naturali. Si tratta sempre di un prodotto confezionato, ma almeno per realizzarlo non sono serviti allevamenti intensivi e sfruttamento di animali.

Invece in Australia, una nuova tendenza sta prendendo piede nel mondo dei dolci: il gelato alle verdure. Grazie all’azienda Nutri-V, specializzata nel riciclo di scarti vegetali, in collaborazione con la società no-profit Hort Innovation e con il contributo dell’agenzia di ricerca CSIRO, è stato sviluppato un sistema innovativo che trasforma gli scarti vegetali in un ingrediente prezioso per la produzione di gelato, mantenendo intatte le proprietà nutritive delle verdure.

Ogni pallina di questo gelato sorprendente contiene mezza porzione di verdure e offre lo stesso valore nutrizionale delle verdure cotte. Attualmente, i due gusti disponibili sono cavolfiore alla vaniglia e pan di zenzero alla zucca, entrambi descritti dagli inventori come un “incontro armonioso di gusti agrodolci”.

Il test sul campo di questi gelati innovativi si è tenuto ai primi di giugno durante l’evento Hort Connections ad Adelaide, il più grande evento annuale dell’ortofrutta in Australia e Nuova Zelanda. Lì, oltre 3.000 persone hanno avuto l’opportunità di assaggiare questi gelati sostenibili alle verdure, ottenendo risultati incoraggianti.

Raquel Said, CEO di Nutri-V, ha spiegato che il gusto di questi gelati ha una nota di dolcezza, con il sapore delle verdure che è leggermente percepibile ma non predominante. Questa innovazione non solo offre un modo delizioso per consumare più verdure, ma contribuisce anche a ridurre lo spreco alimentare, un problema significativo in Australia dove circa il 20% di tutti i prodotti freschi coltivati viene scartato prima di arrivare sul mercato.

 

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