Fedez lo disse 7 giorni prima dello scandalo: le parole boomerang

Pandoro Gate: una settimana prima dello scoppio dello scandalo, Fedez aveva parlato di un'altra questione che ora suona come un effetto boomerang.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Tutti conosciamo ormai lo scandalo del pandoro-gate che in questi giorni ha colpito fortemente Chiara Ferragni. La più celebre tra gli influencer italiani ha ricevuto delle accuse gravissime e anche una multa di oltre un milione di euro dall’Antitrust. Ma quello che sta facendo discutere in tanti è un messaggio che Fedez ha lanciato qualche giorno fa, poco prima che scoppiasse tutta la bufera sulla questione del “pandoro gate”. Ma cosa aveva detto? E perché si sta parlando di effetto boomerang del rapper?

Fedez: effetto boomerang? Cosa aveva dichiarato prima del pandoro gate

Andiamo con ordine e partiamo dal principio, facendo un passo indietro a una settimana fa, quando Fedez ha ospitato il giudice Piercamillo Davigo a Muschio Selvaggio.

Ad un certo punto, il rapper ha parlato di un processo con il Codacons al momento in essere, nella quale accusa l’associazione di aver messo in atto una sorta di meccanismo oscuro durante il Covid per raccogliere fondi…

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Ho un processo con il Codacons. Questi hanno fatto una roba durante la pandemia. Un banner con scritto ‘dona per il coronavirus al Codacons’. Ovviamente se io leggo una cosa così mi lascia intendere che se tu doni i soldi a loro facevano una cosa concreta sul coronavirus, dunque ospedali. Giusto? Siamo d’accordo? È pacifico questo. In realtà tu donavi i soldi a loro. E il Codacons non si occupa di sanità. Quindi non si capiva che cos’era. Era quanto meno un qualcosa di torbido“, ha detto Fedez.

Perché le parole di Fedez fanno effetto boomerang? Tutte le accuse a Chiara Ferragni

Si parla di effetto boomerang proprio perché quelle affermazioni su una presunta pubblicità ingannevole del Codacons sono arrivate giusto qualche giorno prima della multa dell’Antitrust a Chiara Ferragni. Che è accusata di aver utilizzato più o meno lo stesso metodo denunciato da Fedez.

La vicenda è stranota: l’anno scorso, l’influencer ha messo in vendita insieme a una nota azienda dolciaria il “pandoro Pink Christmas” al prezzo di 9.90 euro, praticamente il triplo rispetto allo stesso pandoro non griffato. Il motivo? Dalla comunicazione si comprendeva che i proventi del pandoro andassero ad un’iniziativa benefica per l’ospedale Regina Margherita di Torino al fine di favorire l’acquisto di un costoso macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing.

È poi stato accertato che l’azienda dolciaria aveva fatto la donazione in autonomia prima dell’inizio della campagna e che quindi l’operazione di beneficenza non sarebbe stata in alcun modo finanziata dall’intervento di Chiara Ferragni. Da qui la multa di oltre un milione di euro per “pratica commerciale scorretta“.

Chiara Ferragni, da parte sua, ha pubblicato un video di scuse ma, da quel momento, si è chiusa in una sorta di mutismo social del tutto insolito per lei.

È possibile acquistare un pandoro di Chiara Ferragni nel 2023? In vendita a prezzi folli

Nel frattempo, mentre la vicenda del pandoro gate sembra ancora lungi dall’essere conclusa, basta fare qualche giro sui siti più famosi di shopping online per rendersi conto che qualcuno che aveva acquistato il dolce galeotto nel 2022 (e non lo aveva aperto), ha pensato bene di rivenderlo anche nel 2023.

Sono tantissimi gli annunci nel quale il pandoro Pink Christmas di Chiara Ferragni viene venduto a curiosi o collezionisti che vogliono assicurarsi un cimelio di questa vicenda…

Quindi, sì, è possibile acquistare un pandoro di Chiara Ferragni nel 2023 ma a prezzi davvero spropositati. Li abbiamo visti in giro a 100 euro, ma anche a cifre tre o quattro volte superiori. Non male, se pensiamo che l’anno scorso il prezzo era di 10 euro.

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