Alla scoperta del fungo gigante dell'Oregon: pesa più di 200 balene

Un incredibile ritrovamento nella foresta di Malheur, nell'Oregon, ha svelato l'esistenza di un fungo gigante

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Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

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Quando pensiamo alle creature più grandi del mondo, la mente vola immediatamente a immagini di possenti mammiferi marini come balene blu o balenottere. Saremmo portati a escludere, senza esitazione, il regno dei funghi come possibili candidati a detenere un primato di tali proporzioni. Tuttavia, incredibilmente, recenti scoperte scientifiche hanno svelato l’esistenza di un fungo dalle dimensioni mastodontiche, capace di sfidare la stessa grandezza di intere colonie di cetacei.

Il fungo che pesa più di 200 balene

Lo straordinario ritrovamento è avvenuto nella foresta di Malheur, situata nello stato dell’Oregon, negli Stati Uniti. Qui è stato rinvenuto un fungo appartenente alla specie Armillaria ostoyae, noto comunemente come “fungo dell’armillaria” o, in modo più popolare, come “chiodino”. Sorprendentemente, il peso stimato di questo fungo gigante oscilla tra le 6000 e le 8000 tonnellate.

La domanda che spontaneamente ci poniamo è: come è possibile che un organismo tanto singolare come un fungo possa raggiungere dimensioni così spropositate? La risposta risiede nella straordinaria biologia e nell’ecologia dei funghi, spesso sconosciuta e sottovalutata. Comunemente, pensiamo al fungo come al frutto che sbuca dal terreno, il cosiddetto “corpoforo”, che raccogliamo per il nostro piacere culinario. Tuttavia, questo è solo l’aspetto più visibile e temporaneo dell’organismo.

La struttura reale del fungo risiede nel micelio, una rete di ife sottili e filamentose che si estende in maniera sotterranea per svariati chilometri. Questa rete, simile a radici, rappresenta la parte vegetativa dell’organismo e costituisce il corpo principale del fungo. Il micelio gioca un ruolo fondamentale nell’assorbimento dei nutrienti essenziali dal terreno e nella colonizzazione di nuovi ambienti.

Il fungo Armillaria ostoyae ha destato l’attenzione dei ricercatori già nel lontano 1998, quando si scoprì che era il principale responsabile della morte di oltre 100 alberi in una foresta dell’Oregon. Ulteriori studi e analisi del DNA hanno rivelato che questo gigante fungino aveva una superficie di oltre 10 km², equivalente a circa 1500 campi da calcio. Ancora più impressionante è l’età stimata del fungo, che si aggira tra i 2000 e gli 8000 anni.

La versatilità e la capacità di adattamento di questo fungo gigante lo rendono in grado di sopravvivere e prosperare in una vasta gamma di habitat e condizioni climatiche. Questo rappresenta una minaccia significativa per gli ecosistemi in cui si insedia, poiché può infestare ettari e ettari di foreste di conifere, nutrendosi dei residui di legno e compromettendo la crescita degli alberi ospiti.

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