Tra le prelibatezze culinarie che la stagione autunnale ci regala ci sono i funghi, un’autentica passione che riunisce attorno alla tavola i palati più diversi. Così come differenti sono le tipologie di funghi che la natura offre, tra le quali è fondamentale saper distinguere quali siano commestibili e quali no. Per questo motivo, il consiglio è quello di rivolgersi sempre a una persona esperta o alla ASL di competenza, in modo da scongiurare qualunque pericolo.

Per orientarsi in autonomia, così da poter fare una prima selezione, alcuni trucchi possono venirci in soccorso ma si tratta, e vogliamo sottolinearlo con forza, solo di indicazioni di base che non sostituiscono le competenze di un esperto. Insomma, non ci si improvvisa conoscitori di funghi. Per questo, sicuramente, lo studio delle diverse specie botaniche fornisce una conoscenza imprescindibile per poter capire se un fungo sia edibile o meno. È buona pratica, dunque, fornirsi di volumi sull’argomento che diano una panoramica generale in materia.

Il secondo aspetto è, poi, l’esperienza sul campo che matura nel tempo, magari anche grazie a una o più guide con cui andare in cerca di funghi in piena sicurezza. E quando la fortuna ci assiste facendoci trovare il tanto desiderato fungo, possiamo ricorrere a un metodo con cui selezionare i funghi carnosi buoni da servire a tavola. Questi si distinguono in diverse categorie e il cosiddetto trucco dell’‘unghia del pollice’ è un’efficace strategia per una di esse.

Può essere applicato, infatti, nel caso in cui ci troviamo fra le mani un fungo con cappello ad aculei, caratterizzato da piccole spine lungo il lato inferiore. La loro distribuzione e la loro densità varia a seconda della specie per cui si possono trovare cappelli con aculei molto fitti, e vicini tra loro, e altri con un numero inferiore di spine. Se passando delicatamente l’unghia del pollice, gli spini si staccano facilmente significa che il fungo è buono.